Botti di Capodanno, "per gli animali è una guerra: così li uccidete"
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Il veterinario Alessio Giordana a Tgcom24: "Vengono traumatizzati per mesi". Gli appelli delle associazioni animaliste
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Immaginate di essere, letteralmente, sotto le bombe, magari durante la Seconda guerra mondiale. Sentite il frastuono degli aerei bombardieri sopra di voi. Ognuno è la promessa di un nuovo ordigno che cadrà. Non importa dove siate, in una cantina, sotto il letto, in qualche sotterraneo: anche se siete al sicuro, il rumore di ogni deflagrazione vi toglie il respiro, vi strappa i pensieri, vi fa fischiare le orecchie e ogni volta che da lì in poi sentite un colpo più forte, sobbalzerete per sempre. Ora, immaginate che questo non sia un sogno o un ricordo, per fortuna, sbiadito nel tempo. Immaginate che succeda ogni anno, esattamente nella notte di San Silvestro. Perché gli animali, a ogni botto, subiscono esattamente la stessa sensazione di chi si trova sotto le bombe. "Per loro è come essere in guerra, restano traumatizzati per mesi". Parola di veterinario.
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E così ogni anno si moltiplicano gli appelli per evitare di sparare i famosi botti che, in realtà, aggiungono anche poco al divertimento della festa dell'ultimo dell'anno. Alcuni Comuni hanno deciso di intervenire, vietandoli. Ma, come sappiamo bene, nessuna legge può vigilare meglio di un po' di buonsenso. La LAV di Torino, ad esempio, ricorda come l'applicazione dell'ordinanza del Comune, alla fine, spetti a ognuno di noi. E fa un appello per evitare che si sparino i botti, magari limitandosi a giochi pirotecnici colorati ma silenziosi. Appello firmato già da circa duemila persone. Iniziative simili sono sorte anche da altre parti d'Italia. Anche perché non c'è una conta precisa degli animali che ogni anno rimangono vittime dei botti, ma la situazione è grave come spiega Alessio Giordana, il veterinario milanese che salì agli onori della cronaca per aver detto basta alle richieste di eutanasia facili ed ora in prima fila per difendere cani e gatti dalle follie dell'ultimo dell'anno.
"Tutti gli anni la stessa storia: occhi e mani persi il giorno dopo elencati al tg. Ma poco o nulla si dice sugli animali. Cani e gatti domestici sono terrorizzati dai botti di fine anno. Hanno un udito finissimo, quello che per noi è brusìo per loro è rumore, se per noi è rumore per loro è frastuono intollerabile. Immaginate esplosioni, rumore che in natura non esiste. Non esiste posto dove nascondersi, il rumore arriva anche nell' armadio o sotto il divano. E magari il padrone se la ride"
Ma esattamente cosa succede a questi animali una volta passata "la tempesta"? Quante sono ogni anno le "vittime"?
Rimangono traumatizzati per giorni, per mesi, il carattere diventa timoroso ed a volte aggressivo. Per gli animali selvatici è anche peggio: migliaia di volatili migratori e stanziali scappano spaventati, muoiono di infarto, lepri ed altri animali vengono investiti mentre fuggono. Non si sono numeri precisi, potrebbero però essere diverse centinaia, soprattutto nelle città più "rumorose". Io personalmente a Milano conto diversi casi ogni Capodanno.
C'è qualche accorgimento per evitare questo stress al proprio cane o gatto?
Tutti gli anni in questo periodo i padroni più accorti comprano tranquillanti. Già, perché non basta non fare i botti se li fa il tuo vicino di casa. E serve a poco se il tuo condominio si astiene ma in quello vicino sparano come fossero a Kabul.
Ma perché questa scarsa sensibilità e questa resistenza quando si parla di botti di fine anno?
Se, come diceva la Grande Anima Gandhi, la civiltà di un popolo si evince da come tratta gli animali, siamo rovinati. Abbiamo veterinari che invece di curare animali malati, sopprimono quelli sani, non aspettiamoci nulla dall'alto. Il cambiamento deve, al solito partire da noi. D'altronde se tirassi un "raudo" in una carrozzina dove dorme un bambino... tutti a darmi, a ragione, del criminale. Se invece lo tiro in una cuccia...vabbè, sono un monello.
Vuol fare un appello?
I botti sono nati per spaventare gli spiriti cattivi ed allontanarli. Tranquilli, neanche gli spiriti cattivi vogliono rimanere in Italia, se ne sono andati da un pezzo. Quest'anno, anzi da quest'anno, facciamo una cosa furba, proviamo ad iniziare bene il 2015. Stiamo coi nostri cari, soprattutto animali, spesso più cari dei parenti. Salviamo occhi e mani, mangiamo, ridiamo, facciamo l'amore. E se in lontananza sentiremo un botto, diremo al nostro animale in ansia, accarezzandolo: "Tranquillo, è solo uno che non ha ancora capito: domani gliene dico quattro".