Salvata per miracolo da un principio di annegamento, è stata curata all'acquario di Cattolica. E ora nasce anche l'info point "Tartamica"
tartaruga romagna © da-video
Torna a nuotare libera tra le acque dell'Adriatico dopo cinque mesi passati in cura all'acquario di Cattolica. È la storia di Lia, una tartaruga marina che era stata trovata in fin di vita a causa di un principio di annegamento. Trentotto chili di peso per sessantotto centimetri di lunghezza, questo carapace è una caretta caretta, specie in estinzione nelle nostre acque dove ogni anno muoiono circa 40mila esemplari sui 130mila pescati accidentalmente.
Lia, invece, è stata salvata dalle amorevoli cure degli esperti dell'acquario, che hanno collaborato con la Fondazione cetacea di Riccione. Per far sì che i liquidi defluissero dai suoi polmoni, la tartaruga è stata tenuta fuori dall'acqua in posizione inclinata per 48 ore, prima di iniziare un lungo percorso di recupero.
Un risultato che premia gli sforzi fatti anche per quanto riguarda la sensibilizzazione nei confronti dei rischi di estinzione di questi animali. Le tartarughe, infatti, spesso muoiono soffocate per i rifiuti umani che trovano nel mare, come dei semplici sacchetti di plastica. Necessaria quindi una profonda opera di educazione, che a Riccione passa per il nuovo info point "Tartamica": qui i visitatori potranno conoscere meglio il mondo dei carapaci e le loro abitudini.