Dal 1974 al 31 dicembre 2013 sono stati risucchiati nel nulla 13.286 minori, 9.282 donne e 19.156 stranieri. Tra di loro non ci sono soltanto nomi celebri come quello di Denise Pipitone ed Emanuela Orlandi, ma tante altre storie meno note ma altrettanto drammatiche
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Un giorno qualunque, un posto qualunque, un pretesto qualunque e in pochi minuti una vita viene risucchiata in un buco nero, senza legami con il passato, senza indizi sul futuro, e diventa una vita sospesa. Il posto che era occupato da un marito, una moglie, un figlio viene colmato soltanto dalla speranza di riabbracciare il proprio caro e il tempo comincia a essere scandito dai rintocchi dell'attesa.
Nel nostro paese mancano all'appello 29.205 persone (dati del Ministero dell'Interno): dal 1974, anno a partire dal quale è disponibile un censimento delle persone scomparse, sono irreperibili gli individui che potrebbero popolare una città grande come Ivrea.
Si sono allontanate volontariamente per lasciarsi alle spalle una storia familiare difficile o un conto in banca in rosso, sono fuggite dai centri di accoglienza oppure ancora sono state colpite da amnesie o malattie mentali, in alcuni casi sono rimaste vittime di un reato: i motivi che fanno perdere le tracce di 1.379 persone all'anno sono davvero tanti e spesso è difficile determinare la causa esatta di un allontanamento e di una sparizione.
Sono noti a tutti i nomi e i volti di Emanuela Orlandi, Denise Pipitone, Angela Celentano, Roberta Ragusa, Ettore Maiorana, Federico Caffè. Le storie delle loro sparizioni e gli appelli dei familiari hanno presidiato a lungo i titoli di giornali e telegiornali.
Accanto allo sterminato elenco degli scomparsi più noti e seguiti con costanza dai media, ci sono poi tantissimi spariti che l'attenzione e la memoria collettiva ha rimosso. Salvatore Colletta, 15 anni, sparì a Casteldaccia (Palermo) nel 1992 insieme all'amico Mariano Farina, di tre anni più piccolo. Della 43enne Paola Landini non si sa nulla dal 15 maggio 2012, così come della piccola Emma Houda, a 21 mesi sottratta alla madre dal papà siriano e portata in un paese in guerra.
Alcuni dettagli dei dati complessivi sono particolarmente allarmanti: dal 1974 al 31 dicembre 2013 sono scomparsi 13.286 minorenni. Nello stesso periodo sono sparite 9.282 donne e 19.156 stranieri.
Dal Commissariato straordinario fanno sapere che l'andamento delle scomparse è stato più o meno costante a partire dal 2000 quando si è registrato un boom del fenomeno: nel 1974 le persone irreperibile erano soltanto (si fa per dire) 458, 649 nel 1993, già 1.045 nel 2000. Alla fine del 2012 gli scomparsi erano 26.081, mentre alla fine del 2013 ne risultano 29.205, 3.124 persone in più scomparse dal 2012.
Nel 2013 su 23.156 denunce di scomparsa presentate, sono state ritrovate 10.074 persone, anche se va considerato che non tutti coloro che sono stati rintracciati sono necessariamente scomparsi nel corso dello stesso anno.
Al momento è impossibile stabilire una correlazione tra il numero delle persone ritrovate e l'investimento in uomini e mezzi destinati alle ricerche. Il dispiegamento di forze varia in base al tipo di battuta di ricerca attivata che, naturalmente dipende dagli scenari e dalle varie tipologie di scomparsa, oltre all'applicazione dei diversi strumenti e dispositivi come gruppi cinofili, georadar, elicotteri e altro.
Così come non è quantificabile la correlazione tra il numero degli scomparsi e l'andamento del pil nazionale: la crisi economica è avvertita come causa di molte sparizioni ma non è possibile rapportare l'aumento delle sparizioni alla minore ricchezza del paese.
Da alcuni anni, però, sono in vigore nuove leggi che provano ad aiutare sia gli investigatori sia le famiglie toccate da una scomparsa. Nel 2012 è stata approvata la legge 203: chiunque tema che dalla scomparsa di una persona possa derivare un pericolo per la vita o per l'incolumità della stessa, può presentare denuncia alle forze di polizia. La stessa legge dispone che la forza di polizia che ha ricevuto la denuncia, dia immediata comunicazione al Prefetto per le iniziative di competenza.
Un'altra tappa importante è stata l'istituzione, nel 2007, del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse: tale figura assicura sia il coordinamento operativo con le diverse amministrazioni dello Stato interessate al fenomeno, sia le attività di monitoraggio delle istituzioni e dei soggetti impegnati a vario titolo all'azione investigativa, assistenziale e sociale.
Un'attività quella del Commissario tesa a favorire il confronto e l'aggiornamento continuo tra le informazioni in possesso del Sistema Dati Interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulle persone scomparse e quelle risultanti a livello territoriale sui cadaveri non riconosciuti, allo scopo di tenere aggiornato il dato di sintesi nazionale sugli scomparsi. Il Commissario cura anche l'attività di raccordo con gli Organismi internazionali per lo studio comparato del fenomeno e, in particolar modo, quella di raccordo con il Prefetto competente del coordinamento delle attività operative a livello territoriale. Il Commissario riferisce semestralmente sullo svolgimento della propria attività al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Segui la rubrica "Vite Sospese". Nel prossimo articolo Tgcom24 proporrà l'intervista a Vittorio Piscitelli, attuale Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse.