Truffa alla Carige, sette arresti: ai domiciliari l'ex presidente del Cda
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Giovanni Berneschi è stato fermato per una presunta truffa e riciclaggio ai danni della banca. Ai domiciliari anche l'ex amministratore di Carige Vita Nuova, Ferdinando Menconi, La guardia di finanza ha perquisito le sedi di Genova, Milano e La Spezia sequestrando beni per un valore di 22 milioni, ritenuti il "profitto di riciclaggio e associazione a delinquere transnazionale"
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La guardia di finanza ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti coinvolti in una presunta truffa all'istituto bancario Carige. I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di associazione a delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Perquisizioni effettuate a Genova, Milano e La Spezia. Posti sotto sequestro beni per 22 milioni di euro. Ai domiciliari l'ex presidente del Cda.
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Il vicepresidente dell'Abi ed ex presidente del consiglio di amministrazione di Carige, Giovanni Berneschi, di 77 anni, è stato arrestato, nello specifico, per una presunta truffa e riciclaggio ai danni della banca. Ai domiciliari anche l'ex amministratore di Carige Vita Nuova, Ferdinando Menconi, di 71 anni. I reati sarebbero stati compiuti ai danni del comparto assicurativo dell'Istituto. Secondo l'accusa si tratterebbe di patrimoni che venivano riciclati attraverso lo schermo di società finanziarie italiane e straniere. I fatti sarebbero avvenuti a partire dal 2006. Le indagini state avviate dalle relazioni depositate in procura, nel settembre del 2013, della Banca d'Italia.
I nomi degli altri 5 arrestati - Oltre a Giovanni Berneschi e Ferdinando Menconi, sono stati arrestati Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare, di 70 anni (anche lui ai domiciliari); Davide Enderlin, avvocato svizzero, di 42 anni; Sandro Maria Calloni, imprenditore, di 65 anni; Andrea Vallebuona, commercialista di Genova, di 51 anni; Francesca Amisano, nuora di Berneschi, di 47 anni.
Portati 21 milioni di euro in Svizzera: ecco come - Dal 2006 al 2009, secondo la guardia di finanza, gli acquisti "gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 21 milioni di euro". Di questi, "parte è stata impiegata per un investimento immobiliare in territorio elvetico i cui effettivi titolari erano i vertici del gruppo Carige".
"Acquistavano quote di società a prezzi maggiorati (di 45 volte)" - Secondo la procura di Genova, Berneschi e Menconi "avvalendosi dei loro rispettivi ruoli di potere" hanno convinto il cda di Carige Vita Nuova a "effettuare due operazioni finanziarie" che secondo gli inquirenti configurano la truffa. La prima operazione è avvenuta nel 2006 e secondo la procura è prescritta mentre la seconda "è consistita nell'indurre la Carige Vita Nuova, tramite una perizia gonfiata realizzata dal commercialista Vallebuona, ad acquistare una quota della Assi 90, partecipata dalla svizzera Balitas a un prezzo di 5.600.000 euro, risultata essere superiore di 45 volte il valore nominale". Una cifra destinata ai reali beneficiari Berneschi e Menconi "soci occulti della Balitas".
Bernabeschi il leader del comitato d'affari - Secondo la procura esisteva un comitato d'affari "in cui Berneschi e Menconi pianificavano le operazioni finanziarie sfruttando i loro ruoli nel Cda di Carige Nuova" mentre Vallebuona, Amisano, Enderlin, Calloni "si prestavano a effettuare attività di investimento e riciclaggio" con "complesse operazioni immobiliari e finanziarie". Il leader di spicco era Bernabeschi, che aveva "creato un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale sia del gruppo bancario che assicurativo".
Presidente Carige: "La banca è la parte lesa" - "Abbiamo preso atto delle iniziative intraprese dalla magistratura, nell'operato della quale riponiamo piena fiducia. Da quanto si apprende Banca Carige risulta parte lesa. Ci riserviamo di intraprendere, a tutela del Gruppo, tutte le opportune iniziative". Così il presidente di Carige, Cesare Castelbarco Albani, riguardo al vecchio management.