SPUNTA UNA DEPOSIZIONE

Wojtyla santo, no del cardinal Martini "Scelte infelici, doveva ritirarsi prima"

A meno di due anni dalla scomparsa dell'arcivescovo di Milano emerge una deposizione nella quale il gesuita critica parte dell'operato di Giovanni Paolo II: "Trascurò le Chiese locali per i movimenti"

09 Apr 2014 - 11:47
 © ansa

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Il cardinal Carlo Maria Martini, scomparso il 31 agosto del 2012, nutriva qualche dubbio sulla necessità di canonizzare Giovanni Paolo II. "Fu coraggioso, un servitore zelante e fedele. Ma trascurò le Chiese locali per i movimenti e la scelta dei suoi collaboratori non fu sempre felice". Martini ben conosceva Wojtyla. La loro missione apostolica si è più volte sovrapposta fin da quando, nel 1979, il Papa polacco nominò il gesuita arcivescovo.

I dubbi del cardinale emergono da una deposizione riservata scovata dal Corriere della Sera.

Carlo Maria Martini, chiamato a dire la sua nel processo di canonizzazione del pontefice di Wadowice, espresse qualche perplessità pur elogiando il lungo pontificato.

"Giovanni Paolo II fu un servitore zelante e fedele della Chiesa e il suo momento migliore era l'incontro con le masse e, in particolare, con i giovani", dichiara Martini. Un accenno anche all'attentato del 1981: "Non si ritirò minimamente dal contatto con la folla, che pure lo esponeva a pericoli".

"Doveva ritirarsi prima" - Proprio la perserveranza di Wojtyla, però, porta a una critica. Secondo Martini, per tanti anni considerato il sicuro erede di Giovanni Paolo II, il Papa polacco avrebbe dovuto lasciare prima a causa delle sue condizioni fisiche: "Non saprei dire se abbia perseverato in questo compito anche più del dovuto, tenuto conto della sua salute. Personalmente riterrei che aveva motivi per ritirarsi un po' prima".

"Trascurò le Chiese locali" - Non solo la malattia, però, convinse il cardinal Martini a ritenere non necessaria la canonizzazione di Wojtyla. L'arcivescovo di origine torinese definisce "infelice" la scelta di alcuni collaboratori e rimprovera Giovanni Paolo II di aver "trascurato di fatto le Chiese locali" dando eccessivo appoggio ai movimenti".

Per Martini, concludendo, santificare Wojtyla non è fondamentale: "Non vorrei sottolineare più di tanto la necessità della sua canonizzazione, poiché mi pare che basti la testimonianza storica della sua dedizione seria alla Chiesa e al servizio delle anime".

I dubbi di Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, non convinsero tuttavia i giudici del processo per la canonizzazione di Wojtyla. Giovanni Paolo II, come Giovanni XXIII, sarà fatto santo il 27 aprile a Roma.

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