Spunta un contratto tra l'assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, e la sua segretaria: la donna, è scritto nero su bianco, avrebbe dovuto fare sesso con lui almeno una volta la settimana in cambio di un forfait di 3mila euro al mese. La difesa: "Solo una storia d'amore"
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Era diventata la segretaria dell'assessore regionale alla Cultura della Regione Abruzzo, il 53enne Luigi De Fanis, firmando un contratto del tutto particolare. Perché sul documento l'uomo politico aveva messo nero su bianco il mansionario dell'avvenente 32enne: fare l'amore con lui almeno una volta la settimana. In cambio di un forfait da 3mila euro al mese. Il contratto è saltato fuori durante una perquisizione.
La donna, avvenente 32enne, aveva già ottenuto da De Fanis, eletto alla Regione nelle fila del Pdl, l'incarico di componente della segretaria particolare per 1.200 euro al mese, racconta Repubblica. E aveva firmato anche il secondo contratto, quello sessuale, tenendone a casa una copia.
Proprio lì, nella sua abitazione in un paesino della provincia di Chieti, l'hanno trovato (anche se fatto a pezzi sperando che nessuno lo notasse) gli agenti della polizia giudiziaria della Procura di Pescara. Gli investigatori hanno impiegato alcune settimane per ricomporre il puzzle, ma alla fine il documento è tornato come nuovo. E gli agenti sono rimasti basiti leggendo il contenuto.
Qualche giorno fa la donna, interrogata, ha confermato tutto: "L'assessore era ossessionato da me... - si legge sul verbale - mi ha costretto a firmarlo. Io non ho potuto rifiutare. Ho avuto paura...". "Voglio uscire da questa storia, sono additata da tutti come "quella lì" e io non ha fatto nulla: però non ho preso un centesimo di quelle tangenti (per le quali l'assessore ora è agli arresti, ndr) e ignoro cosa sia successo...", ha detto al pm.
"Io avevo un lavoro nella sanità a tempo indeterminato - ha proseguito - ma in quel periodo mi trovavo in una situazione particolare perché mia madre stava male. E' stato De Fanis a propormi di fare la sua segretaria. Mi misi in aspettativa e accettai il lavoro perché avrei potuto gestire meglio i miei problemi perché dovevo lavorare per 3 giorni. De Fanis mi propose il lavoro, anche se non ho mai partecipato alle sue campagne elettorali, anzi io ho la tessera del Pd...".
"Ora - ha raccontato la donna - la mia vita è un incubo. Non vado più in giro per il mio paese. Ricevo telefonate anonime, gente che mi vuole incontrare, che mi insulta. L'impatto dell'arresto sulla mia vita è stato devastante, perché sono mamma di una bambina piccola". Il secondo contratto è stato poi un passaggio obbligato, ha spiegato.
La segretaria, dopo aver ammesso di aver avuto una relazione con l'assessore e di essere stata costretta a onorare quel contratto, ha anche raccontato che in Regione è "una consuetudine timbrare e uscire per faccende personali. Quando sono entrata lì nell'ottobre 2012 in molti facevano così. Io partecipavo a missioni, a riunioni esterne. Una volta sola sono andata dall'estetista. Anche i miei colleghi si comportavano così e non credevo di fare nulla di male...".
La difesa: "Contratto sesso? No, storia d'amore" - "Siamo sconcertati, non è vero, ci chiediamo che cosa vale e a quale scopo". E' il commento dell'avvocato, Domenico Frattura, difensore dell'ex assessore De Fanis. "Stiamo valutando in queste ore se presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Pescara o querele di parte, perché non è accettabile questa denigrazione - continua - e De Fanis mi ha detto che è una cosa completamente infondata. Ma che scherziamo? Messa così non è assolutamente vera".
"Qui - prosegue - non c'è nessun meretricio ma il segreto di Pulcinella: tra i due c'era una relazione amorosa, con normali confidenze e atti scherzosi". L'avvocato Frattura ritiene però più grave "un'eventuale fuga di notizie a un interrogatorio secretato. Ci chiediamo allora perché una cosa senza valore penale venga fuori adesso o se addirittura possa essere stata manipolata. Ecco perché valutiamo ogni azione legale".
La difesa della segretaria: "Nessun contratto, lo dice la procura" - "Sottoposta a vilipendio" dalla diffusione della notizia contenuta in un articolo pubblicato sul quotidiano "la Repubblica" e rimbalzata su varie testate, in base alla quale, l'Autorità Giudiziaria "avrebbe rinvenuto 'un contratto', in forma scritta e sottoscritta, afferente accordi tra gli indagati per prestazioni sessuali e impegnati corrispettivi", il difensore di Lucia Zingariello, la segretaria di De Fanis, avv. Umberto Del Re, in serata ha inviato una rettifica e smentita.
In particolare, scrive Del Re, "nel fascicolo dell'indagine (perlomeno nella parte sinora formata e posta a conoscenza della difesa), possiamo senza tema di smentita affermare - si legge - che alcun contratto in forma scritta è stato rinvenuto nel corso dell'indagine e tantomeno acquisito". "Le predette risultanze - prosegue la difesa di Zingariello - sono state ulteriormente confortate dall'aggiuntiva recente smentita d'esistenza dell'Ill.mo Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe Bellelli, che ha correttamente e pubblicamente inteso smentire l'esistenza di un tale documento negli atti d'indagine al proprio esame".