Parla la ragazza di Tivoli violentata da tre militari fuori da una discoteca: "Ho capito che potevo morire". La giovane è ancora ricoverata in ospedale
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"Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere". Così la studentessa di Tivoli (Roma) si è confidata alla madre, dopo aver subito sabato notte fuori della discoteca "Guernica" di Pizzoli (L'Aquila) una "brutale" violenza sessuale. La giovane è ancora ricoverata nel reparto di ginecologia del "San Salvatore" a L'Aquila dopo aver subito un delicato intervento chirurgico nelle parti intime.
La conferma della dichiarazione è arrivata dall'avvocato Enrico Maria Gallinaro che assiste la ragazza "dall'orribile vicenda che l'ha fatta diventare un oggetto. La natura e la gravità delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. La mia assistita è stata abbandonata seminuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E' stato un miracolo che si sia riuscita a salvare. Le lesioni riportare - ha aggiunto all'agenzia Agi il penalista - sono gravissime e sono ovviamente documentate. La priorità in questo momento è nel recupero psicofisico della mia assistita, dopo viene il resto. Confidiamo nel rispetto di tutti, nel buon operato della magistratura".
Dei quattro giovani, iscritti nel registro degli indagati, tre - due campani e un aquilano - sono militari volontari, di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui; è, inoltre, indagata una ragazza, amica del militare aquilano. La posizione più grave appare quella del giovane militare originario della provincia di Avellino, bloccato, con la camicia e una mano sporche di sangue, dal gestore del locale e dai buttafuori subito dopo che era stata notata, fuori dalla discoteca, la giovane studentessa svenuta in mezzo alla neve e insanguinata.
Il militare era in macchina con i due commilitoni e con la giovane donna. Le deposizioni rese ai carabinieri del comando provinciale dell'Aquila, presentano parecchie contraddizioni e propongono circostante ritenute non vere. In particolare, il giovane militare sul quale gravano i maggiori sospetti ha prima negato e poi ammesso il rapporto sessuale, che, tuttavia - ha detto - era consenziente. Ancora da valutare la posizione dell'amica del cuore della studentessa, ascoltata ieri, che era andata via dalla discoteca un'ora prima.