Secondo testimoni la prima esplosione non è avvenuta nella fabbrica, ma nella casamatta dove venivano tenuti i botti sequestrati illegalmente in Abruzzo
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Nell'azienda dei fratelli Di Giacomo ad esplodere per primo sarebbe stato il deposito giudiziario di botti illegali, sequestrati nelle varie indagini in Abruzzo. Testimoni e prime ipotesi d'indagine confermano che l'incidente a Villa Cipressi (Pescara) ha avuto origine non nella fabbrica Di Giacomo, ma nella casamatta giudiziaria. Trovati i corpi dei tre dispersi.
La seconda esplosione, che ha ucciso il giovane Alessio Di Giacomo, è avvenuta invece nella fabbrica di fuochi d'artificio.
Le due esplosioni - La prima esplosione che ha devastato la collina della frazione di Città Sant'Angelo quindi sarebbe avvenuta non nell'azienda ma nel deposito a fianco, la seconda invece nella fabbrica. Alessio Di Giacomo è morto a soli 22 anni in questa seconda deflagrazione nel tentativo di salvare il padre e lo zio. Finora solo il corpo del ragazzo è stato trovato. All'appello mancano il titolare dell'azienda e padre di Alessio, Mauro Di Giacomo, Roberto Di Giacomo, zio di Alessio e Federico Di Giacomo, fratello del giovane.
Trovati i cadaveri dei tre dispersi - E' stato individuato il luogo dove si troverebbero i corpi dei tre dispersi dopo l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio. Lo confermano il pm titolare dell'inchiesta Anna Lisa Giusti e il sottosegretario all'Interno, Gianpiero Bocci, giunto a Pescara.