Traumi, asfissia e schiacciamento le concause dei decessi secondo l'esame dei medici legali
Sarebbero quasi tutte morte sul colpo le 29 persone uccise dalla slavina che ha travolto l'hotel Rigopiano a Farindola. La conferma filtra da ambienti giudiziari. Chi non è morto subito, non sarebbe sopravvissuto per lungo tempo. Le concause che quasi all'istante hanno fatto perdere conoscenza alle vittime e poi le hanno uccise sarebbero traumi, asfissia e schiacciamento. I medici legali avranno 60 giorni per consegnare i risultati delle autopsie.
Gabriele D'Angelo e Alessandro Giancaterino, cameriere e maitre dell'hotel, invece, secondo il medico legale di parte Domenico Angelucci di Chieti sarebbero morti per assideramento come prima e principale causa.
Come hanno raccontato i soccorritori, i corpi sono stati trovati quasi tutti con danni evidenti, colpiti, trascinati dalla valanga e dai detriti in modo violento "con una forza inaudita". Ciò comporta un lungo lavoro di autopsia e quindi non è escluso che i periti possano prolungare il loro lavoro oltre i tempi stabiliti.
Le indagini intanto vanno avanti soprattutto sul fronte della ricostruzione del quadro normativo, delle responsabilità e della filiera di comando con l'ascolto di vari dirigenti pubblici.