Nella tarda serata di mercoledì estratti gli ultimi due cadaveri. Il bilancio finale della tragedia è di 29 morti e 11 sopravvissuti
Nella tarda serata di mercoledì i vigili del fuoco hanno recuperato da sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano i corpi senza vita degli ultimi due dispersi. Il bilancio definitivo della tragedia è dunque di 29 morti e 11 sopravvissuti. Non ci sono dunque più dispersi in base alla lista ufficiale fornita ai soccorritori, che comprendeva 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti dell'hotel.
La parola fine arriva ad una settimana esatta dalla valanga che ha travolto tutto: attorno alle 23 di mercoledì infatti i vigili del fuoco hanno tirato fuori da quel groviglio di macerie, neve, tronchi d'albero e detriti i corpi degli ultimi due dispersi. Si sta procedendo al riconoscimento delle nove salme non ancora identificate.
Da lunedì le speranze erano ormai quasi scomparse - Che fosse questo, il finale, lo si era capito ormai da un paio di giorni e mercoledì se ne è avuta la certezza: nei discorsi ufficiali, nelle dichiarazioni ai tg, non c'erano neanche più quelle parole formali che servivano a lasciare aperta comunque una seppur minima speranza. E l'unico obiettivo rimasto a chi stava scavando senza sosta da giorni, era quello di trovare prima possibile tutti i corpi sepolti sotto la neve e le macerie. Per chiudere finalmente la macabra conta delle vittime e restituire i corpi alle famiglie.
La maggior parte delle vittime trovata nella zona bar - La svolta è arrivata lunedì notte e da allora, in 48 ore, i vigili del fuoco hanno tirato fuori da quel che resta dell'hotel 18 vittime; 9 le hanno estratte martedì e le ultime 9 mercoledì. Queste ultime sono sei donne e tre uomini: i loro corpi, come la maggior parte di quelli usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sul Rigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar.
I vigili del fuoco, in quella zona, c'erano arrivati due giorni fa. Erano entrati passando dalle cucine e lì avevano avuto già un brutto presentimento: alcuni di quegli ambienti erano rimasti miracolosamente intatti, ma non c'era nessuno. "Speravamo di trovare qualcuno ancora vivo - hanno ripetuto fino a mercoledì pomeriggio - anche se sapevamo bene che stavano per lasciare l'albergo e dunque erano tutti radunati da un'altra parte. Però magari qualcuno era tornato indietro, o si era attardato per qualche motivo in cucina. E se fosse stato così si sarebbe forse salvato".
Nell'area bar solo un groviglio di macerie e neve - Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma lì dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. E di corpi. Qualcun altro, invece, lo hanno recuperato nella zona dove erano le camere: quattro piani venuti giù completamente e schiacciati uno sull'altro.