Papo aveva dieci anni quando lo scorso 24 agosto si è accasciato a terra per un arresto cardiaco
Racconta del pranzo a base di ravioli, del cinema con la mamma, del compleanno di Totta. Dal 24 agosto dello scorso anno Andrea Pilotta scrive ogni notte una lettera al figlio Jacopo, detto Papo, morto davanti ai suoi occhi a soli 10 anni per un arresto cardiaco a causa di una malformazione al cuore che il bimbo aveva fin dalla nascita.Da allora suo padre non lo ha più lasciato andare: lo tiene in vita nei suoi ricordi, a tratti fa ridere, spesso fa piangere. Si abbandona alla rabbia, alla disperazione, ma anche alla speranza: speranza di trasformare un grande dolore in una "rivoluzione d'amore". E in parte ci è riuscito.
E' la storia di una famiglia normale del Milanese, raccontata dal Corriere della Sera. Andrea e Nicoletta, 18 anni di amore, due figli: Carlotta, detta Totta, e Jacopo, alias Papo. Una famiglia felice, stravolta dal dolore per la morte prematura di un figlio. Ma è proprio da quella tragedia che Andrea ha deciso di ripartire, provando a trasfornarla in speranza. Il suo diario è raccontato in un blog Paposuperhero e sulla sua pagina Facebook ed è seguitissimo: più di 600mila persone hanno già visitato il profilo social, oltre 500 leggono ogni mattina la lettera del giorno, e in migliaia (tra cui personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo) hanno aderito all'iniziativa, ormai virale, #lovebombing: e cioè la richiesta, attraverso un selfie con un cartello, di trasformare la raccolta di lettere in un libro. E' uno dei tanti progetti di Andrea, "per tenere botta al dolore - dice - e trasformarlo in amore".