Per il giudice di Milano l'impianto accusatorio della Procura è verosimile. Respinta la richiesta della difesa del direttore del Tg4 sulle intercettazioni
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Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sono stati rinviati a giudizio per il caso Ruby. Lo ha deciso il gup di Milano, Maria Grazia Domanico. Tutti e tre sono accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. Il processo è stato fissato per il 21 novembre, davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Milano.
Secondo il giudice milanese, in pratica, nel materiale di indagine prodotto dai magistrati titolari dell'inchiesta ci sono prove sufficienti per mandare a processo i tre che, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbero indotto e favorito la prostituzione di 32 ragazze, comprese alcune minorenni, che hanno partecipato ai presunti festini a luci rosse nella residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore.
Respinta la richiesta di trasferimento del processo
Il giudice ha respinto l'eccezione di incompetenza territoriale delle difese degli imputati, che chiedevano il trasferimento degli atti al Tribunale di Messina, ed ha mandato a processo i tre imputati, ritenendo quindi che ci siano elementi d'accusa per un dibattimento. Le difese, oltre alla questione di competenza territoriale, avevano chiesto il proscioglimento degli imputati, ma il giudice ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Pietro Forno e del pm Antonio Sangermano per il rinvio a giudizio.
No alla trascrizione delle chiamate col premier
Il Gup ha bocciato anche la richiesta della difesa di Emilio Fede di trascrivere tutte le telefonate comprese quelle mai trascritte che riguardano Silvio Berlusconi e altre che riguardano l'europarlamentare Licia Ronzulli. Accolta anche in questo caso la linea dei pm i quali, riguardo alle intercettazioni, avevano invocato le prerogative a tutela dei parlamentari e chiesto che non venissero trascritte. Restano dunque, tra le telefonate che il perito dovrà trascrivere in vista di un eventuale processo, solo quattro che riguardano il premier ed alcune ragazze, che erano già state trascritte in passato.
Fede: "Non sono sorpreso"
Nessuna sopresa per Emilio Fede alla notizia di essere stato rinviato a giudizio con l'accusa di favoreggiamento e induzione della prostituzione nell'ambito dell'inchiesta Ruby, insieme a Lele Mora e Nicole Minetti. Il direttore del Tg4 ha detto che si sarebbe viceversa "stupito" nel caso in cui "il gup avesse smentito la Procura nella persona da Ilda Boccasssini, erede diretta di Antonio Di Pietro".