Si fanno i conti

Concordia, conto da oltre un miliardoLa nave guardata a vista contro gli sciacalli

Isola del Giglio, si inizia a conteggiare i danni causati dal naufragio: oltre al valore della nave, si dovranno mettere in conto i risarcimenti e i mancati guadagni della compagnia di crociera

16 Gen 2012 - 08:48
 © Ap/Lapresse

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Si comincia a conteggiare in termini economici a quanto potranno ammontare i danni per la compagnia Costa, dopo il naufragio della nave Concordia all'Isola del Giglio. Oltre al valore della nave, bisognerà mettere in conto infatti i mancati guadagnati derivanti dalla tragedia, nonché i risarcimenti per i familiari delle vittime. Già in azione un network internazionale di legali per assistere i passeggeri.

Secondo un primo calcolo la Costa Crociere, oltre al valore dell'imbarcazione (circa 500 milioni di euro), si prepara a mettere in conto circa 60 milioni di euro di mancati incassi, anche se una valutazione più precisa arriverà dai test finanziari di questi giorni in cui si valuterà il danno di immagine e il calo delle prenotazioni.

Altro capitolo riguarda i rimborsi per i passeggeri, coperto da una decina di compagnie assicurative: il costo complessivo si aggirerebbe intorno al miliardo di euro. Ai 4.234 turisti a bordo andranno infatti fra i 10 e i 20mila euro fra rimborso del biglietto e danno da shock da vacanza rovinata. Per le vittime invece l'armatore ha una responsabilità oggettiva per tutti i danni fino a 430mila euro. Non è escluso tuttavia che i familiari delle vittime e i passeggeri possano anche rivalersi contro i tour operator o il Registro navale italiano, qualora si dimostrassero delle responsabilità per un'errata gestione dell'emergenza.

La nave guardata a vista contro gli sciacalli
Il relitto della Costa Concordia è guardato a vista dagli uomini dell'Arma di Orbetello: sulla nave infatti si custodisce un vero e proprio tesoro. I passeggeri a bordo hanno infatti abbandonato, nelle cassette di sicurezza delle cabine, denaro, gioielli e documenti. Il pericolo maggiore è che la nave possa finire nelle mire di qualche sciacallo, che si faccia confondere con i numerosi sommozzatori che sono al lavoro nelle ricerche dei dispersi.

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