Tutta l'Italia si stringe intorno alla famiglia della giovane vittima dell'attentato di sabato. Saranno esequie solenni con la partecipazione di autorità di governo. Testimone: "Forse c'era un altro uomo"
Si terranno alle 16.30 nella Chiesa madre di Mesagne i funerali di Melissa Bassi, vittima dell'attentato di sabato mentre andava a scuola. Potrebbe non partecipare la madre di Melissa, Rita, sotto shock e ricoverata in ospedale dopo un malore. Sul fronte delle indagini, la donna che dice di aver visto un uomo spostare il cassonetto non lo ha riconosciuto. Gli investigatori pensano che vi sia anche un complice.
E' ancora caccia all'uomo (o agli uomini) immortalato dalla telecamera del chiosco proprio davanti all'Istituto professionale. Il volto non è distinguibile ed è la ragione per cui non è stato ancora identificato.
Nel decisivo fotogramma è ripreso dalla telecamera di un chiosco mentre aziona il telecomando pochi minuti prima dell'esplosione che investirà poi le studentesse di Mesagne che con il loro passaggio attiveranno il sensore che innesca la deflagrazione.
Due uomini per la strage?
Secondo la Procura si tratta di un italiano. Una prima testimone, una donna che stava rientrando in discoteca, aveva parlato di un uomo che spostava il cassonetto. Secondo Il Corriere della Sera, le immagini riprese la mattina dalla telecamera del chiosco mostrano un 50enne, non alto vestito con abiti chiari. Potrebbe trattarsi sempre della stessa persona non riconosciuta dalla donna dopo un cambio d'abiti oppure di un complice.
Dalle immagini ha un'età apparente di 50-55 anni ed è probabile che abbia conoscenze specifiche di elettronica che non sono da tutti. Nel fotogramma si nota come è vestito, con giacca, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, ha ipotizzato che l'attentato sia "un gesto isolato" ed ha ritenuto "improbabile" la pista mafiosa, senza comunque escluderla del tutto. A Brindisi arriveranno i ministri all'Interno, Annamaria Cancellieri, ed alla Giustizia, Paola severino. Cancellieri farà il punto della situazione con gli investigatori.
Ora s'indaga per strage con finalità di terrorismo
Intanto per gli inquirenti è cambiato il reato ipotizzato per l'attentato: da strage si indaga ora per strage aggravata dalla finalità di terrorismo. Lo ha confermato lo stesso procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, che ha parlato di "finalità evidenti". "Tolta l'ipotesi del fine personale nei confronti delle vittime - ha spiegato Grasso - non c'è dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto di terrorismo sia che venga fatto da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un'organizzazione eversiva, dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. In ogni caso - ha concluso - l'effetto è terroristico, intimidatorio e questo produce la competenza della Procura distrettuale Antimafia o di quella competente per atti di terrorismo".
Medici: "Veronica sta reagendo"
A Mesagne, così come a Brindisi, anche oggi è lutto cittadino. Sono stazionarie, intanto, le condizioni delle cinque studentesse ferite, tutte di Mesagne. Veronica, la più grave, ha ripreso conoscenza due volte. A dichiararlo è il primario del reparto Rianimazione del nosocomio leccese. "Veronica sta reagendo. Ma la situazione rimane critica e la ragazza è ancora in prognosi riservata". Lievi miglioramenti anche le due ragazze ricoverate in chirurgia plastica (una delle due è Vanessa, la sorella maggiore di Veronica).
Cancellieri: "Lo Stato c'è"
"Lo Stato c'è ed è molto unito", così il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, annunciando anche un "focus" sul territorio che comprende le tre province, Brindisi, Taranto e Lecce, concertato durante la riunione col ministro Paola Severino e con magistrati e forze dell'ordine.
"Nessun legame con Genova"
L'attentato di Brindisi e quello all'a.d. dell'Ansaldo Nucleare a Genova sono "due fatti distinti: non c'è nessun legame". Lo ha precisato il ministro dell'Interno, ribadendo alla stampa l'invito "a non fare allarmismo". "Non c'è un allarme nel Paese - ha aggiunto - dobbiamo stare sereni e avere fiducia nelle istituzioni".