Per l'ex aiutante di camera del Papa, condannato a 18 mesi, si profila comunque la possibilità della grazia da parte di Benedetto XVI
© Ansa
Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo del Papa condannato a 18 mesi di reclusione per furto di documenti, non ha presentato domanda di appello nei termini previsti. Lo ha confermato il suo avvocato, Cristiana Arru. Per l'ex aiutante di camera del Papa, ora ai domiciliari, si profila comunque la possibilità della grazia da parte di Benedetto XVI: ipotesi che il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha definito "molto concreta e molto verosimile".
Sul "dopo grazia", in Vaticano non si hanno posizioni ufficiali, anche se, a quanto si apprende, si starebbe elaborando una soluzione per il futuro lavorativo di Gabriele. Finora l'ex maggiordomo, pur sospeso dal servizio, ha continuato a percepire il suo stipendio.