"Maledetti"

Processo Thyssenkrupp, pene ridotte in appello

Dopo la sentenza i familiari delle vittime del rogo hanno gridato contro gli avvocati difensori e hanno occupato l'aula del tribunale di Torino. Intervenuti i carabinieri. Il pm: "Va bene così"

28 Feb 2013 - 14:31
 © Ansa

© Ansa

E' stata ridotta a dieci anni la pena per l'amministratore delegato della Thyssen, Herald Espenhahn, per il rogo che nel 2007 costò la vita a sette operai. In primo grado era stato condannato a 16 anni e mezzo di carcere. La sentenza è stata emessa nel processo d'appello dalla Corte di Torino. Dopo la lettura, le famiglie delle vittime hanno occupato l'aula del Palazzo di Giustizia. "Maledetti", hanno poi gridato contro la difesa.

"Non ci fu dolo": pene ridotte ai sette imputati - Sono state ridotte a tutti gli imputati le condanne inflitte in primo grado al processo Thyssenkrupp perché "non ci fu dolo". Le pene variano dai 9 ai 7 anni di reclusione. La riduzione per l'amministratore delegato Herald Espenhahn è dovuta alla cancellazione dell'omicidio volontario: per la Corte si è trattato di omicidio colposo con colpa cosciente.

Madre di una vittima: "Pronta a morire qui" - "Se vogliono portarmi via, mi porteranno via con la forza. Qualcuno da Roma, qualche pezzo grosso, qualche ministro, deve venire qui e spiegarci il motivo di questa sentenza vergognosa". Lo ha detto la signora Rosina, madre di uno degli operai morti nel rogo alla Thyssenkrupp, dall'interno della maxi aula 1 del Palazzo di Giustizia, dove è rimasta insieme a un'altra quindicina di persone. "Sono pronta a morire qui dentro".

La rabbia dei parenti delle vittime - "Non lo accetto mio fratello e altri sei ragazzi sono morti e queste pene sono troppo basse", ha affermato una ragazza. Nell'aula sono entrati i carabinieri. Una donna ha lanciato insulti contro gli avvocati difensori. Dal pubblico fanno eco: "Questa è la giustizia italiana, che schifo". L'ex operaio e sindacalista, Ciro Argentino, grida vergogna e lancia accuse all'indirizzo del vicesindaco di Torino, Tom Dealessandri "che ha garantito alla Thyssenkrupp lo scivolo degli operai per non avere il processo".

Il pm Guariniello: "Speravamo nel dolo, ma va bene così" - "Speravamo nel dolo eventuale. E' stata riconosciuta la colpa cosciente ma noi avevamo posto ai giudici una domanda: quanto vale la vita di un uomo? La risposta è stata 10 anni. Non ne sono mai stati dati tanti". Così il procuratore Raffaele Guariniello commenta la sentenza d'appello per il rogo alla Thyssenkrupp che ha ridotto le pene per i sette imputati. "E' un messaggio alle imprese: devono fare prevenzione. Altrimenti arrivano condanne che non sono coperte dalla condizionale", ha concluso.

Azienda: sentenza riformata, ora in Cassazione - "Il verdetto ha riformato in maniera significativa la sentenza di primo grado". Lo afferma in una nota la ThyssenKrupp Ast, annunciando che gli imputati e la stessa azienda "ricorreranno in Cassazione per ottenere il pieno riconoscimento delle tesi difensive presso la Suprema Corte". Secondo la Thyssen, nella sentenza d'appello "è stata accolta la tesi difensiva, che ha portato al riconoscimento dell'insussistenza del reato di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale nonché la riduzione della pena per tutti gli imputati". Verrà restituita la linea 5 dello stabilimento. La sentenza della Corte d'Assise d'Appello ha infatti disposto il dissequestro della linea.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri