Nel 1962 un mercantile battente bandiera liberiana affonda nel Canale di Sicilia. A bordo diversi nostri connazionali. Non è mai stato trovato un corpo. Una storia dimenticata che si intreccia con la guerra Franco-Algerina, la legione straniera, silenzi e insabbiamenti. Tgcom24 ha intervistato il nipote di uno dei marinai spariti nel nulla
di Domenico Catagnano© Web
Questa è una storia che, se non fosse vera, potrebbe essere un ottimo soggetto cinematografico. E' una storia che parte da lontano, che attraversa oltre mezzo secolo e nasconde ancora tanti segreti. E' la storia dell'Hedia, una nave sparita nel marzo del 1962 nel Canale di Sicilia con 19 marinai italiani a bordo dei quali non si è saputo più niente. L'imbarcazione sembra essere scomparsa nel nulla, come i marinai. Nello sfondo la guerra franco algerina e un carico misterioso a bordo. Le domande senza risposta sono ancora tante. Cosa trasportava l'Hedia? C'è stato un naufragio o la nave stata silurata? E soprattutto che significato ha la frase pronunciata dall'allora presidente del Consiglio Amintore Fanfani "Per venti persone non si può fare una guerra"?
Accursio Graffeo è nipote di Filippo, uno dei 19 italiani dei quali non si hanno più notizie da quel marzo 1962. Con lui abbiamo cercato di ricostruire questa storia fatta di silenzi, depistaggi, speranze e ancora poche certezze.
Chi era suo zio, Filippo Graffeo?
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Chi si mosse a cercare i marinai "spariti"?