"NOI DI SERIE B"

Da insegnanti "esclusi" maxi causa al ministero

Il Codacons prepara una class action dei "TFA ordinari", i docenti che quest'anno slitteranno in coda alle graduatorie per effetto di una sanatoria dei precari che insegnano già da qualche anno

09 Ago 2013 - 16:44
 © LaPresse

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La scuola non è ancora cominciata ma alcuni insegnanti sono già sul piede di guerra. Da fine luglio il ministero dell'Università e della ricerca ha dato il via alle iscrizioni ai corsi abilitanti all'insegnamento di ruolo a 90.000 precari. Ma altri 10.000 docenti già abilitati non ci stanno: vedono il provvedimento come una sanatoria per chi non avendo i loro titoli li scavalcherà nelle graduatorie. Il Codacons e l'Anief annunciano ricorso.

Il decreto - Il decreto del ministero dell'Istruzione (n.58), che disciplina le modalità di accesso ai "Percorsi formativi speciali", organizzati dalle Università permette a tutti i docenti non di ruolo con tre anni di supplenze da almeno 180 giorni ciascuna (svolte dall'anno scolastico 1999-2000) di poter conseguire la certificazione per poter aspirare all'assunzione in ruolo. Ma il testo, secondo l'associazione di consumatori Codacons e il sindacato autonomo degli insegnanti Anief, "esclude illegittimamente" tanti professori. Per esempio: i docenti di ruolo o i dottori di ricerca che, come sottolinea l'Anief, potranno fare ricorso al Tar del Lazio.

Due categorie – Da un lato quindi ci sono i cosiddetti TFA (Tirocinio Formativo Attivo) ordinari e dall'altra i nuovi TFA riservati o speciali o PAS (Percorsi formativi speciali).

Le ragioni dei TFA ordinari - Un gruppo di insegnanti abilitati con il percorso ordinario si è costituito in coordinamento per difendere i propri diritti. L'ing. Daniele Favuzza, del coordinamento TFA ordinario, spiega a Tgcom i motivi della battaglia. Intanto la diversità di preparazione. "Per accedere ai TFA ordinari che sono a numero chiuso, è necessario – illustra Favuzza - superare una selezione costituita da 3 prove (preselettiva, scritta, orale). Per accedere ai TFA speciali, invece, basta aver prestato in scuole statali o paritarie in Italia o in Europa 3 anni di servizio di cui almeno uno nella materia di insegnamento per la quale si vuole conseguire l’abilitazione. Quindi non c'è selezione perché vengono accolti tutti quelli che fanno domanda. Adesso, con i PAS si vuole mettere sullo stesso piano chi ha dimostrato il proprio merito con dei test e una formazione e chi, invece, vantando un servizio pregresso, non ha dimostrato di possedere le stesse capacità didattiche e pedagogiche cui i test sono finalizzati".

"Disparità in graduatoria" - Secondo Favuzza, poi, i nuovi abilitati con TFA speciale scavalcheranno in graduatoria i TFA ordinari. "Gli abilitati, come me, con i TFA ordinari, potranno inserirsi nelle graduatorie di istituto facendo valere il titolo di abilitazione al prossimo aggiornamento di graduatorie (primavera 2014, per l’anno scolastico 2014-2015). I futuri abilitati speciali si inseriranno, al pari, nella medesima fascia. Ma, dato che per conseguire il titolo con i TFA speciali è necessario aver maturato un certo servizio, è lecito credere che gli abilitati speciali andranno a scavalcare tutti coloro che si sono abilitati con i TFA ordinari e che non hanno servizio, o che comunque non possono vantare un elevato punteggio di servizio".

"Due paradossi" - Favuzza sottolinea due paradossi: il primo è che "chi ha superato una dura selezione per accedere all'abilitazione in molti casi verrà scavalcato da chi invece ha avuto l’accesso all'abilitazione solo in virtù del servizio tramite TFA speciali. Quindi senza tenere conto del merito". Il secondo che, per una serie di alchimie del sistema scolastico(*)"a settembre 2013 noi abilitati con il TFA ordinario non potremo far valere la nostra abilitazione, in quanto ancora non inseriti in II fascia GI. Così, il prossimo anno scolastico continueranno ad insegnare persone inserite in III fascia GI (senza abilitazione), mentre noi abilitati restiamo disoccupati. Un blocco che preclude la strada dell’insegnamento ai futuri neolaureati".

Costi diversi - Daniele Favuzza sottolinea anche la diversità dei costi dei due percorsi formativi: 2.600/3.000 euro per l’ordinario (variabile da università ad università), circa la metà per quello speciale (anche si attendono però ancora i decreti attuativi che disciplinino l'argomento).

La maxi-causa del Codacons - L'associazione dei consumatori sta preparando una maxi-causa collettiva in favore di tutti gli insegnanti italiani che hanno conseguito o stanno conseguendo l'abilitazione in corsi riconosciuti senza però ottenere l'inserimento nelle graduatorie di prima categoria. "Questa disciplina - si legge in una nota dell'associazione dei consumatori - vieta l'inserimento dei docenti nella graduatoria ad esaurimento già previsto, con grave disparità di trattamento per i docenti abilitati o abilitandi".

L'Anief: "Inserire in graduatoria gli ultimi abilitati" - Anche il sindacato autonomo chiede che gli abilitati dell'ultimo periodo, attraverso TFA ordinari e PAS, prossimi all'avvio, siano inclusi nelle graduatorie provinciali che danno diritto alle supplenze annuali e alle immissioni in ruolo. Per Marcello Pacifico, presidente Anief, il ministro Carrozza mostra un'incoerenza:" dapprima si è programmato l'accesso ai TFA sulla base dei posti disponibili nel triennio e poi oggi si vieta a chi consegue l'abilitazione, al termine di quei corsi programmati, di potersi inserire nelle GaE (Graduatorie ad Esaurimento). Le abilitazioni non sono pezzi di carta insignificanti, conseguite solo per acquisire punteggi e referenze, ma corrispondono a certificazione delle competenze, maturate quasi sempre da giovani docenti al termine di una dura selezione e formazione. Ora il governo deve decidere: questi giovani - conclude Pacifico - meritano di essere assunti oppure si deve dire loro che l'abilitazione acquisita non serve a nulla e verranno lasciati fuori dalla scuola a tempo indeterminato?".

L'interrogazione parlamentare - L’On. Marco Di Lello (Gruppo Misto PSI-PLI) ha chiesto al ministro Carrozza, in un'interrogazione alla Camera, il riconoscimento del diritto dei docenti abilitati con TFA ordinario all’inserimento nella terza fascia delle Graduatorie ad esaurimento e la riapertura delle Graduatorie d’Istituto a partire dal prossimo anno scolastico.

Le risposte del ministro - Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha però una posizione diversa. Il TFA è finalizzato all'abilitazione e non al reclutamento. Quindi, non intende inserire questa categoria in graduatoria, ma ritiene che l'unico sbocco per esercitare l'insegnamento sia il concorso. Tuttavia, Carrozza ha chiesto l'avvio del secondo ciclo del TFA ordinario, inviando la domanda al ministero dell'Economia e delle Finanze per attivare 29 mila nuovi posti.

Un esercito di 100.000 professori - Se i ricorsi delle varie categorie interessate venissero accolti, è possibile che la soglia dei 100.000 possa essere superata. Le università potrebbero così trovarsi in difficoltà nella gestione di una così imponente massa di corsisti.

Il gruppo di "tieffini ordinari" intanto ha deciso di promuovere un nuovo sit-in davanti a Montecitorio, il 7 settembre.

(*) Attualmente, le cattedre che ogni anno si liberano per pensionamenti o mobilità vengono assegnate tramite Graduatorie ad esaurimento, dette GAE,attingendo:

- per il 50% dei posti, da concorso (I fascia GAE);
- per il 50% da II fascia GAE (gli abilitati con i percorsi SiSS, che era l'unico percorso di abilitazione biennale fino al 2008. Interrotto dal 2008 al 2011, è stato sostituito dal ministro Mariastella Gelmini con i TFA annuali. I SiSS davano il diritto al ruolo, mentre i TFA solo all'abilitazione). Le GAE vengono stilate per ciascuna provincia dai singoli provveditorati. L’ultimo concorso è stato bandito nel 2012, dopo ben 13 anni dal precedente.

Ma il fabbisogno di insegnanti, per alcune classi di insegnamento, è molto superiore rispetto ai candidati presenti nelle GAE (si pensi solamente alle supplenze e alle maternità). Così, per reperire i supplenti per i vari incarichi , accanto alle GAE, ci sono le Graduatorie di Istituto, GI, stilate da ciascun istituto. Sono composte da 3 fasce:
I: coloro che sono inseriti nelle GAE ma in posizioni non utili ai fini dell’immediata immissione in ruolo;
II. docenti abilitati attraverso delle SiSS particolari o TFA;
III. coloro che hanno il titolo di accesso (laurea) per insegnare una data materia, ma non sono abilitati. Tra questi, i neolaureati.

Sia le GAE che le GI si aggiornano ogni 3 anni.

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