Dipendente del Comune era stato colto in flagrante con la bambina. Ma per i giudici deve essere riconosciuta l'attenuante della relazione sentimentale
© Filippo Tramelli
Una decisione che farà sicuramente discutere. Come racconta "Il quotidiano della Calabria" la Suprema Corte ha deciso di rivedere la condanna in processo a cinque anni per violenza sessuale su minore ad un dipendente di 60 anni del comune di Catanzaro, riconoscendo l'attenuante di una vera e propria relazione sentimentale. Lui, un impiegato presso i Servizi sociali, lei è una bimba di 11 anni proveniente da una famiglia disagiata che l'aveva affidata alle cure dell'uomo.
Il fermo - P.L. aveva portato la minorenne nella sua villetta in riva al mare quando, un giorno, i poliziotti che avevano fatto irruzione in casa li avevano trovati abbracciati sotto le lenzuola. Entrambi nudi. I giudici della Corte di Cassazione, però, aggiungono una parola chiave: "innamorati". Questa un'attenuante nell'accondiscendenza della vittima a consumare rapporti sessuali con l'imputato. Cinque anni di reclusione annullati quindi anche gli atti sono stati rispediti alla Corte di appello di Catanzaro alla quale è stato ordinato un nuovo processo.
L'amore - sempre come racconta "Il quotidiano della Calabria" la minorenne chiedeva ripetute conferme sui sentimenti dell'uomo nei suoi confronti. Lui, che all'inizio pare abbia tentato di dissuaderla, si è lasciato andare. Centinaia di intercettazioni raccolte dai poliziotti descrivono passo per passo questa relazione. Lei lo avvisava quando era sola e lui la richiamava, weekend esclusi perché l'uomo li passava con la sua famiglia. Tutto fino a quella mattina di tre anni fa, quando nel momento di indossare la gonna per poterlo “incontrare” in macchina, il 60enne le avrebbe fatto notare che da qualche tempo si sentiva addosso gli occhi della madre della undicenne, tanto da raccomandare continuamente a quest'ultima di non aprire bocca con nessuno e di non raccontare della casa di Roccelletta, «perché questo è un segreto che ci dobbiamo portare fino alla tomba». Un segreto con vita breve...