L'uomo, 58 anni, è gravemente ustionato. E' un artigiano con gravi problemi economici
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Un uomo si è dato fuoco davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate di Bologna, mentre si trovava in una vettura parcheggiata. Si tratta di un italiano di 58 anni, ora ricoverato al Centro grandi ustionati di Parma in condizioni gravissime. Prima di prendere la tragica decisione aveva scritto tre lettere in cui spiegava i suoi gravi problemi economici. Una di queste era indirizzata alla commissione tributaria.
Su una delle sue lettere l'uomo, un artigiano in gravi difficoltà finanziarie, fariferimento a pendenze tributarie: pare che si scusi, e dica diaver pagato le tasse. E annuncia l'intenzione di andarsene.La vettura in cui l'uomo si trovava è andata a fuoco poco dopo le 8 di mercoledì mattina. Il 58enne è uscitodall'auto, parcheggiata in via Nanni Costa, e uno stranieroha cercato di salvarlo.
Contemporaneamente alcuni passanti hanno chiamato la poliziamunicipale, che era impegnata poco lontano in operazioni di viabilità.Del caso si sta occupando il pm Massimiliano Rossi. L'auto nonè stata sequestrata ma sarà sottoposta a rilievi scientifici.
Cna: l'artigiano ultimamente era in difficoltà economiche
L'uomo che si è datofuoco è un artigiano edile con un'impresa individuale, in sofferenzaultimamente per la crisi economica, come molti suoi colleghi delsettore. L'uomo si occupava in particolare di lavori di piccola manutenzionenelle case. "Era una persona molto equilibrata", lo definisceErmanno Merli, responsabile Cna di Ozzano Emilia, comune dellaProvincia di Bologna dove da molti anni l'artigiano originariodel Casertano si era trasferito, legandosi all'associazione dicategoria.
Merli non è a conoscenza delle lettere in cui l'uomo parlavadella sua situazione: "Qualche anno fa so che aveva avutodei contenziosi legati al fatto che non aveva pagato alcunitributi - continua il responsabile dell'associazione - e perquello che sappiamo nell'ultimo periodo aveva più difficoltàdel solito". Problemi che comunque "coinvolgono tutto ilsettore da un anno e mezzo. Sono molte le imprese fallite nelnostro territorio. Molte anche le persone che erano venute qui alavorare e sono dovute ritornare al sud", perché non ce lafacevano più.