Blocco della sicurezza agli ingressi, ma il titolare si difende: "Da noi nessuna discriminazione, chi lo ha fatto dovrà pagare"
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Divieto di ingresso ai ragazzi di colore. Succede in una discoteca di Bologna, dove da alcune settimane l'accesso è vietato ai giovani africani. A segnalare quanto stava accadendo sono stati gli operatori di alcuni centri di accoglienza della zona. "Ci sono stati problemi e risse", spiegano i buttafuori. Ma il titolare si difende: "Nessuna discriminazione da noi, chi ha bloccato l'accesso se ne assumerà le responsabilità".
A riportare la notizia è il quotidiano Repubblica. Il locale sotto accusa è l'Arterìa, in pieno centro a Bologna, non lontano dalle Torri. Inutile per qualsiasi giovane di colore provare a entrare: la sicurezza è inflessibile. "Ci sono stati problemi e risse alcuni giorni fa - spiegano - uno di loro aveva un coltello". Una posizione che sta scatenando polemiche in città e dalla quale prende le distanze il titolare, Domenico Migliaccio: "Nel mio locale non c'è nessuna discriminazione etnica, se il buttafuori ha fatto una cosa del genere se ne assumerà tutte le responsabilità".
Salvini: "Non paghiamo sballo ai profughi" - "A Bologna i 'presunti profughi' protestano perché non li fanno entrare in discoteca. Non è uno scherzo, è tutto vero. Lo denuncia indignata Repubblica che titola "Apartheid in discoteca", perché all'Arterìa chiedono i documenti. Poverini questi immigrati, gli paghiamo colazione, pranzo e cena, ma non lo sballo in discoteca... a casa". Lo ha scritto, sulla sua pagina Facebook, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini commentando la vicenda.