I bimbi delle due donne sono stati legalmente adottati in Francia. La Corte d'Appello ha ordinato la trascrizione
La Corte d'Appello di Napoli ha ordinato la trascrizione di due sentenze del Tribunale civile di Lille con le quali si riconosceva l'adozione reciproca di due bimbi figli delle due donne, residenti nell'Avellinese ma sposate in Francia. I documenti dei bimbi ora potranno essere trascritti presso i registri anagrafici italiani. A presentare il ricorso è stata Giuseppina La Delfa, fondatrice di Famiglie Arcobaleno, e la sua compagna, Raphaelle Hodets.
La Corte di Appello, si legge in una nota del legale della coppia, "ha ribadito il proprio precedente, sempre riguardante Giuseppina La Delfa, del luglio 2015 con il quale ha ordinato la trascrizione del matrimonio contratto all'estero, a quanto consta l'unico matrimonio che in Italia è ancora validamente trascritto nei registri dello stato civile, dopo gli annullamenti dei mesi scorsi compiuti dai prefetti".
Secondo l'avvocato Alexander Suster, la Corte ha difeso l'idea di una "libera portabilità degli status" nell'ambito dell'Unione Europea. Il che "non dovrebbe nemmeno precludere il riconoscimento per effetto delle sentenze di adozione in questione degli status di figli legittimi acquisiti dai predetti minori delle due madri, coniugate validamente secondo la legislazione dello stato di cittadinanza". In sostanza - spiega Suster - per la Corte di Appello "non vi è alcuna ragione per ritenere in linea generale contrario all'ordine pubblico un provvedimento straniero che abbia statuito un rapporto di adozione piena tra persone coniugate e i rispettivi figli riconosciuti dei coniugi, anche dello stesso sesso".
"La vita quotidiana risulterà più semplice per tutti noi - spiega La Delfa - e loro saranno decisamente maggiormente tutelati ovunque in Europa. Non è solo una battaglia politica, aggiunge, ormai i nostri figli avranno la stessa identità sui loro documenti italiani e francesi e saranno riconosciuti anche in Italia come fratelli fra loro e figli di ambedue".