Nel servizio si segnala che sotto il Gran Sasso, nei laboratori di fisica nucleare, si utilizzerà il Cerio 144, ma l'Infn assicura che tutto avverrà nel rispetto di ambiente e salute: "Sarebbe un suicidio per noi"
Fa discutere e allarmare il servizio de Le Iene, secondo il quale in Abruzzo sarebbe in corso un esperimento nucleare segreto capace di mettere a rischio l'intero territorio. Dando voce a movimenti ambientalisti e comitati locali per la salute dell'ambiente e dell'acqua, il programma televisivo ha parlato del Sox, acronimo di un esperimento dei laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare. Chiamati in causa i ricercatori a Tgcom24 smentiscono ogni rischio. "Non c'è niente di segreto - precisano - tant'è che sul nostro sito è tutto spiegato da tempo: caratteristiche dell'operazione e messa in sicurezza. Sarebbe un suicidio per i ricercatori stessi non operare secondo legge e nel rispetto della sicurezza personale e ambientale".
L'accusa de Le Iene Nelle viscere del Gran Sasso, dove nel 1982 è stato costruito l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il più grande laboratorio sotterraneo del mondo, potrebbe arrivare la minaccia nucleare. L'inviata de Le Iene Nadia Toffa spiega come la cima più alta dell'Appennino ospiti anche una delle sorgenti d'acqua più pure d'Europa, che offre da bere a mezzo Abruzzo, ed è proprio in queste acque si trovano i laboratori dove molto spesso si fanno esperimenti utilizzando sostanze nocive. L'ultimo in programma, e secondo i comitati locali tenuto nascosto per la sua pericolosità, è il Sox.
La posizione dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare "Il progetto Sox è in programma per il 2018, seguendo tutti i procedimenti per la sua corretta realizzazione in totale sicurezza", precisano a Tgcom24 fonti dell'Infn. "Non si tratta di esperimenti segreti - aggiungono, - siamo un Ente Pubblico di Ricerca e in quanto tale siamo tenuti alla trasparenza. In particolare, la sorgente radioattiva per la generazione di antineutrini è assolutamente isolata dall'esterno per preservare l'ambiente e la salute di tutta la popolazione del territorio, e anche delle persone che lavorano nei laboratori, molte delle quali sono abruzzesi, vivono nel territorio e bevono quell'acqua".
"Compromettere tutte le attività non lavorando nel rispetto della legge - conclude l'Istituto - vorrebbe dire contaminare lo stesso ambiente nel quale si fanno gli esperimenti, il cuore del Gran Sasso e il nostro Laboratorio, che è puro. E non da ultimo andrebbero in fumo investimenti nazionali e internazionali di grandi proporzioni. Sarebbe un suicidio".