CLIMA NEGATIVO

Istat, la criminalità è il problema più sentito dagli italiani

Secondo l'Istituto di statistica crolla inoltre la fiducia nel prossimo: secondo il 78,6% infatti "bisogna stare molto attenti" agli altri

19 Nov 2015 - 11:30

    © dal-web

© dal-web

Secondo i dati Istat, oggi la criminalità turba il 41,1% delle famiglie, il livello più alto mai registrato dall'inizio della serie storica nel 1994, con un aumento di oltre 10 punti rispetto al 2014. L'Istituto di statistica segnala inoltre come peggiori anche la fiducia negli altri: il 78,6% degli italiani pensa infatti che "bisogna stare molto attenti", mentre solo il 19,9% ritiene che "gran parte della gente è degna di fiducia".

Tra i segnali di questo crollo della fiducia nel prossimo, anche il calo delle persone che credono probabile vedersi restituire il portafoglio da un vicino (al 69,4%) o da uno sconosciuto (all'11,1%).

La mancanza di sicurezza il problema più avvertito - L'allarme criminalità, con il 41,1% delle famiglie che lo ritengono prioritaria, supera così il traffico (segnalato dal 38,4%), l'inquinamento (36,7%) e la difficoltà nel parcheggio (37,3%), "preoccupazioni" ai primi posti nel 2014.

Acqua irregolare è un problema per una famiglia su 5 al Sud - Tra i problemi segnalati dall'Istat emerge anche un "allarme acqua". Aumentano infatti le famiglie del Sud che indicano tra i problemi principali l'irregolarità nell'erogazione: quasi una su cinque, il 18,3%, il dato più alto dal 2010 e molto superiore alla media nazionale (9,2%). Il 30% delle famiglie italiane e il 40,2% di quelle meridionali inoltre non si fida a bere acqua di rubinetto.

Cresce la soddisfazione della situazione economica - In un quadro dalle tinte piuttosto fosche, spunta però anche un dato positivo: l'incremento della quota di persone soddisfatte della propria situazione economica, che passa dal 43,4% del 2014 al 47,5% del 2015. La soddisfazione economica tocca i livelli più alti dal 2011. La quota di famiglie, che valutano invariata o in miglioramento la propria condizione economica, passa dal 52,1% del 2014 al 57,3% del 2015.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri