"DOBBIAMO VEDERCI"

Emanuela Orlandi, un pentito al Papa: "Vediamoci, ho dei segreti da svelare"

Vincenzo Calcara invia una lettera a Papa Francesco chiedendo un'udienza privata: "Ho importantissimi segreti, improrogabili e urgenti. Il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi"

11 Giu 2014 - 18:08

      
   
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"Devo rivelare importantissimi segreti, improrogabili e urgenti". Sul caso di Emanuela Orlandi e non solo. Vincenzo Calcara, pentito di mafia, ha scritto una lettera a Papa Francesco chiedendo un'udienza privata. "La verità è stata tenuta nascosta per anni perché rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pesanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate", scrive.

"Il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi", aggiunge Calcara nella lettera, inviata 31 anni dopo la scomparsa della Orlandi, avvenuta il 22 giugno del 1983.

Non solo. Il collaboratore di giustizia si dice pronto a rivelare al Santo Padre anche un segreto di Stato e uno di mafia, quest'ultimo legato al superlatitante Matteo Messina Denaro.

Orlandi: un libro svela nuove piste - Non solo le rivelazioni di Calcara potrebbero riscrivere il caso di Emanuela Orlandi. Il 19 giugno uscirà infatti un nuovo libro, dal titolo "Il Ganglio", contenente i memoriali inediti di Marco Fassoni Accetti, figura entrata nel caso Orlandi poco più di anno fa: prima come testimone, poi come indagato.

Nel volume, curato da Fabrizio Peronaci, si sostiene la tesi dell'esistenza, in Vaticano, di due fazioni contrapposte, una delle quali descritta come un gruppo occulto formato da "tonache dissidenti" di matrice franco-lituana, nato alla fine degli anni '70 con il supporto di laici ed elementi dei servizi segreti, per contrastare l'anticomunismo di Wojtyla.

Proprio questo gruppo clandestino avrebbe avuto un ruolo centrale nel doppio sequestro il Emanuela Orlandi e Mirella Gregori e nell'attentato a Giovanni Paolo II.

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