La cooperante abbraccia i familiari e ringrazia le autorità. Monti: "Le siamo stati tutti vicini". I rapitori: "Pagato un riscatto di 15mln di euro"
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Rossella Urru, la cooperante sarda, rilasciata ieri in Mali con due spagnoli, è atterrata a Ciampino proveniente dal Burkina Faso. Ad attenderla il familiari, padre, madre e due fratelli, anche le autorità tra cui il premier Mario Monti. La trentenne era stata rapita da un gruppo islamico nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2011 in un campo profughi in Algeria.
Rapitori: "Pagato un riscatto di 15mln"
Per il rilascio di Rossella e dei due cooperanti spagnoli, Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez, sarebbe stato pagato "un riscatto di 15 milioni di euro". Lo riferisce un portavoce del gruppo MOJWA (Movimento per un'unica jihad nell'Africa occidentale), il gruppo islamista del Mali responsabile del sequestro. "Abbiamo ottenuto anche il rilascio di un mujahedeen da una prigione in Mauritania", ha detto Walid Abu Sarhaoui.
Il bacio di Monti
In camicia bianca, pantaloni neri, la Urru apparsa in forma e sorridente e' stata baciata sulle guance dal premier e ha ricevuto una calorosa stretta di mano dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, De Gennaro.
L'abbraccio con i familiari
Rossella Urru, rilasciata dopo nove mesi di prigionia in Algeria, non appena scesa dall'aereo nello scalo romano di Ciampino ha abbracciato i familiari che l'hanno accolta insieme con il premier Mario Monti, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi e il ministro all'Integrazione, Andrea Riccardi. Ad attenderla c'erano il padre Graziano, la madre Marisa e i fratelli Mauro e Fausto. Durante il volo di rientro, Rossella è riuscita a parlare con i genitori grazie ad un intervento del capo dell'unità di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri, che l'accompagnava in aereo.
"Ho avuto paura, ma trattata bene"
Appena scesa dall'aereo a Ciampino, le prime parole di Rossella Urru sono state: "Ho avuto paura", ma ha aggiunto, "sono stata trattata bene". Poi, "volevo solamente ringraziare per tutto il lavoro che c'è stato per farmi tornare a casa. Ringrazio tantissimo il ministero degli Esteri, l'unità di crisi".
"Spero di tornare presto in Africa"
"Sto bene, spero di continuare a lavorare nella cooperazione. E' un lavoro rischioso, il rischio l'ho vissuto in prima persona, ma spero di tornare in Africa al piu' presto. Sono stata trattata bene, sto bene, sono in forze, finalmente è finito", ha affermato poi.
Monti: "Le siamo stati tutti vicini"
"Le siamo stati tutti vicini, i familiari hanno avuto una forza straordinaria", ha detto il premier Monti nell'accoglierla.
La festa a Samugheo
La notizia dell'arrivo di Rossella in Italia è rimbalzata subito a Samugheo, dove l'attesa per il rientro a casa della giovane cooperante cresce di ora in ora. Nel salone parrocchiale, dove si stanno preparando gli striscioni di benvenuto, contano di riabbracciarla già venerdì, al più tardi sabato. "Si sperava nel suo arrivo stanotte - dicono in paese - Qualunque sia il giorno, sarà un'accoglienza memorabile". Si sta pensando ad una grande tavolata che verrà allestita dal centro sino alla casa della famiglia Urru aperta a tutti.