Lo schianto su un'auto parcheggiata: alcune fratture ma non è in pericolo di vita. Alemanno: "L'ho invitato in Campidoglio". Marino: "Gli siamo vicini"
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Uno studente di 16 anni si è gettato dal terzo piano della scuola che frequenta. A spingerlo a tentare il suicidio erano state le continue derisioni da parte dei suoi coetanei i quali lo prendevano in giro per la sua omosessualità. E' successo a Roma. Il giovane è finito su un'auto parcheggiata sotto la finestra che ha attutito la caduta. Ora è ricoverato con diverse fratture ma non è in pericolo di vita.
A spiegare questo dramma sono stati gli amici del 16enne i quali hanno detto che lui era stanco dell'atteggiamento di suo padre, che per questo motivo a volte si comportava in modo violento con lui. Il ragazzo è stato anche ascoltato dal pm della Procura di Roma, Eugenio Albamonte.
La polizia sta anche interrogando il padre del ragazzo e gli insegnanti, per capire se i professori erano al corrente di quello che succedeva. Il ministero dell'istruzione segue il caso. "Abbiamo parlato con il preside dell'istituto nautico. La comunità scolastica sta facendo la sua parte. Seguiremo gli sviluppi": ha assicurato il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza.
"Un gesto inspiegabile" per il preside dell'istituto: "il ragazzo - dice - non ha mai mostrato segnali di disagio. Siamo scioccati da quanto accaduto. Abbiamo già parlato con i compagni di classe e da domani gli affiancheremo anche la nostra psicologa. Sono sconvolto, non si sa che gli passa per la testa a questi ragazzi".
Anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è andato a fare visita al sedicenne, invitandolo "in Campidoglio appena starà meglio, in maniera tale da poter constatare con mano che tutta la città lo sente come suo figlio, che gli vuole bene e che non c'è alcun motivo per sentirsi nè solo nè depresso". E anche Ignazio Marino, candidato del centrosinistra a sindaco di Roma, in un tweet scrive al giovane "non sei solo".
Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante per la privacy rivolge un appello "ai media, alle forze di polizia e agli operatori sanitari affinchè si astengano dal fornire informazioni e dal riportare dettagli eccessivi, raccolti anche online, che possano rendere identificabile il ragazzo e ledere la sua riservatezza".