Dopo le polemiche per i funerali hollywoodiani a Roma, parlano i nipoti del boss: "Noi facciamo sempre così, il nostro lutto durerà un anno"
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"Per noi era come un Papa, era il capo della famiglia e ora siamo senza guida. Con quegli articoli i giornali hanno rovinato il nostro futuro". Dopo le polemiche per i funerali hollywoodiani del boss Vittorio Casamonica, capo dell'omonimo clan romano, i parenti si sfogano con i giornalisti. "Noi onoriamo sempre così un defunto, avete scritto senza conoscere settant'anni di storia".
"Il nostro lutto durerà un anno. Tv spenta, niente musica. Ci faremo crescere la barba e mangeremo solo pesce", spiegano a Repubblica Guerino e Giorgio Casamonica, nipoti di Vittorio. "Era il nostro Re. Di noi, degli zingari della nostra famiglia. Ci ha mostrato come vivere. Ha cominciato a vendere motorini a 13 anni e a 17, senza patente, aveva già una Ferrari. Il resto sono bugie: mai arrestato per droga. E non era un boss, come noi non siamo un clan. I clan ammazzano e sequestrano. Ti pago se trovi un Casamonica omicida. Non si fa di tutta l'erba un fascio".
I Salesiani difendono l'operato del parroco - Intanto, mentre il Vicariato fa trapelare imbarazzo, la Congregazione dei Salesiani, alla quale fanno riferimento i sacerdoti della parrocchia don Bosco dove sono stati celebrati i funerali di Casamonica, difende l'operato del parroco. "Non esistevano ragioni ecclesiastiche per rifiutare la richiesta del rito funebre con la partecipazione, libera e pubblica, di familiari, amici e conoscenti. Il rito si è svolto all'interno del Tempio con dignità e decoro", precisano i responsabili della Circoscrizione Salesiana dell'Italia centrale.