"Confermare invece quella dei tre agenti". Intanto procede l'inchiesta bis della Procura di Roma che ha iscritto cinque carabinieri nel registro degli indagati
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L'assoluzione dei cinque medici coinvolti nel processo per la morte di Stefano Cucchi deve essere annullata. Lo ha chiesto il procuratore generale della Cassazione Nello Rossi nella sua requisitoria. Confermata invece l'assoluzione di un sesto medico. In particolare Rossi ha chiesto un nuovo processo per i medici dell'ospedale Sandro Pertini di Roma Aldo Fierro, Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis e Silvia Di Carlo.
I medici erano stati prosciolti in Appello e dichiarati non colpevoli "per insufficienza di prove". L'unica conferma di assoluzione in Cassazione è per la dottoressa Rosita Caponetti, già prosciolta per falso ideologico. I referti dell'ingresso di Stefano Cucchi nella struttura protetta dell'ospedale Pertini "devono essere considerati come un capitolo clamoroso della sciatteria e trascuratezza della assistenza riservata a Cucchi", ha precisato il pg.
Per quanto riguarda i tre agenti di polizia penitenziaria coinvolti nel processo, il pg ha invece chiesto di confermare l'assoluzione. "Non c'è dubbio - ha continuato - che le violenze subite sono state poste in essere tra la perquisizione notturna a casa dei genitori alla fine della permanenza a piazzale Clodio per la convalida dell'arresto. Quella morte è di eccezionale gravità".
In un passaggio della sua requisitoria, Nello Rossi ha ricordato che Cucchi "è sempre, dico sempre, stato nella custodia di uomini appartenenti a corpi dello Stato che legittimamente lo avevano arrestato e ne avevano limitato la libertà, ma che proprio in ragione di questo potere avevano l'assoluto dovere di custodirne l'integrità fisica e di rispettarne la dignità".
Procede intanto l'inchiesta bis della Procura di Roma che ha iscritto cinque carabinieri nel registro degli indagati, tre per lesioni personali aggravate e abuso d'autorità e due per falsa testimonianza. E' stato richiesto l'incidente probatorio per ottenere dal gip una nuova perizia medico-legale sulle lesioni patite dal giovane.