Gli altri due sono iscritti per falsa testimonianza, compreso l'ex vice comandante già indagato per aver mentito al processo d'Appello
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Sono cinque i carabinieri indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nell'ottobre 2009 in ospedale, una settimana dopo il suo arresto per droga. Tra i militari dell'Arma, tre sono accusati di lesioni aggravate. L'altro è iscritto per falsa testimonianza, così come l'ex vice comandante della stazione di Tor Sapienza, Roberto Mandolini, già indagato da tempo per aver mentito al processo d'Appello.
Gli indagati per lesioni aggravate sono: Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro, Francesco Tedesco e Vincenzo Nicolardi. Si tratta dei militari che parteciparono alla perquisizione in casa Cucchi e al suo trasferimento nella caserma Appia. Nicolardi è accusato invece di falsa testimonianza.
Legale famiglia: "Responsabili della morte di Stefano" - "Come avevamo detto fin da subito, la procura di Roma è andata ben oltre il primo contributo alle indagini che noi abbiamo dato". Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, commenta così la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati, oltre a Mandolini, di altri quattro carabinieri. "Loro, ma non solo - ha aggiunto - sono i veri responsabili della morte di Stefano. Questa contestazione, che riteniamo essere provvisoria, interromperà la prescrizione". E ancora: "Ma, lo ribadiamo con forza e lo stiamo provando, senza quel o quei pestaggi Stefano sarebbe ancora vivo".