SCUSE A NOME DELLA CHIESA

Il Papa: "Chiedo perdono a tutti per gli scandali di Roma e del Vaticano"

Padre Lombardi: "Nessun riferimento al sindaco". All'udienza del mercoledì, il Santo Padre ha ammonito sulla lealtà ai bambini: "Guai a chi tradisce la fiducia dei più piccoli verso gli adulti"

14 Ott 2015 - 14:57

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"Prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa, vorrei chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma sia in Vaticano. Vi chiedo perdono". Sono le parole pronunciate da Papa Francesco. "Gesù è realista ed è inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale avviene lo scandalo", ha aggiunto il Pontefice.

Non ha fatto cenno a quali fossero gli scandali a cui si riferisse durante l'udienza generale del mercoledì, dedicata ai bambini, e proprio ai più piccoli e alla "lealtà" nei loro confronti ha dedicato le sue parole. "Quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini facendoli venire al mondo? - ha infatti detto il Santo Padre -. Li facciamo venire al mondo, questa è una promessa, e cosa diamo loro?".

"Guai - ha poi continuato - a quelli che tradiscono la fiducia e le attese dei bambini verso gli adulti", "quando una promessa è spezzata, ne viene lo 'scandalo' che Gesù condanna". A questo punto che papa Francesco ha inserito la sua richiesta di perdono a nome della Chiesa per gli "scandali" di "questi ultimi tempi" a Roma e in Vaticano.

Padre Lombardi: "Nessun riferimento al sindaco" - "Il Papa se vuole circostanziare le sue frasi sa farlo da solo, comunque ha chiesto perdono per cose commesse da uomini di Chiesa, anche a livello cittadino, mentre il sindaco è una questione politica". Lo ha detto padre Federico Lombardi in riferimento alle parole del Papa.

"Il Papa - ha ricordato Lombardi - aveva appena ascoltato la lettura del Vangelo che parlava degli scandali, ha detto: 'A nome della Chiesa sono a chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono'. Se il Papa - ha aggiunto padre Lombardi - usa formula di carattere ampio e generale, questa è la sua intenzione, se vuole dire cose più particolari e precise sa benissimo dirle, non è compito mio mio farla diventare più ristretta o più larga di quello che il Papa ha voluto dire".

"Posso aggiungere - ha detto ancora padre Lombardi - che il Papa tiene presente che nella circolazione dell'informazione, nei media e nei giornali, anche che riguardano la vita cittadina, - non per quanto riguarda il sindaco che è questione politica, non ecclesiale - il Papa dunque si rende conto che ci sono persone semplici che vengono alle udienze e che si sentono turbate o addolorate per le notizie che si leggono, e allora per quanto c'è una responsabilità di uomini di Chiesa, chiede perdono, per il fatto che nella Chiesa non c'è solo edificazione e positività ma anche esempi negativi e cose che turbano".

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