Si è svolto a Roma il tradizionale rito del venerdì santo, in un'area gremita dalla folla e imponenti misure di sicurezza
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Folla a Roma per il tradizionale rito della Via Crucis presieduto da Papa Francesco. Imponenti le misure di sicurezza. Presenti anche gli ex reali del Belgio, Alberto II e Paola Ruffo di Calabria.Nelle 14 stazioni, la croce è stata portata dal cardinale Agostino Vallini, vicario del papa per la diocesi di Roma, da famiglie, disabili, allievi di istituti cattolici, dai frati di Terra Santa e da persone di varie nazionalità.
Oggi la Croce di Cristo la "vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco". Così il Papa nella sua preghiera al termine della Via Crucis. La vediamo "nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze". E anche "nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo".
Ancora oggi la Croce di Cristo la vediamo "nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate". La vediamo "ancora oggi nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata".
Ancora oggi la Croce di Cristo la vediamo "nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli e danno ai loro figli da mangiare il pane insanguinato" ha continuato Francesco. La vediamo "ancora oggi nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l'etica si vendono nel misero mercato dell'immoralita'". E anche "nei distruttori della nostra 'casa comune' che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni".
Oggi la Croce di Cristo la vediamo nei "ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità". La vediamo "nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto". E "nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe". Poi "in coloro che vogliono toglierla dai luoghi pubblici ed escluderla dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell'uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato"."Nei traditori che per 30 denari consegnano alla morte chiunque" e "negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte". "Negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società".