Il pm Nadia Plastina aveva chiesto una condanna a 30 anni dicarcere
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La Corte di Assise di Roma ha condannato a 24 anni di reclusione Mamur e Zar Jan, i due afghani accusati dell'omicidio dell'inviata del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli, avvenuto il 19 novembre 2001. Con la Cutuli vennero uccisi altri tre cronisti (Julio Fuentes, spagnolo, inviato del Mundo; Harry Burton, australiano, e Hazizullah Haidari, entrambi dell'agenzia Reuters). Il pm Nadia Plastina aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere.
La sentenza sui due banditi pashtun è stata presa dai giudici della I corte d'assise di Roma dopo una camera di consiglio di poco meno di tre ore. I due imputati, che hanno avuto 24 anni di pena, era collegati in videoconferenza dal carcere di Kabul: dovranno risarcire i danni per 250mila euro ciascuno alle parti offese, Rcs-Corriere della sera e familiari della giornalista. Il presidente della corte Vincenzo Capozza ha disposto la pubblicazione per estratto della sentenza sul Corriere della Sera, su Repubblica e sul Corriere di Sicilia.
Legale Rcs: "E' stato un delitto politico e orribile" - "Ringrazio la Procura di Roma e la Digos della polizia per il lavoro eccezionale. Questa condanna conferma quella comminata all'estero ma ha un altro valore. Un delitto politico e orribile quello di Maria Grazia. Avere una sentenza in Italia non restituisce Maria Grazia alla famiglia, ma per parenti è di conforto sapere che lo Stato c'è". Lo ha detto l'avvocato Caterina Malavenda, legale della Rcs-Corriere della sera, dopo la sentenza.