La donna è stata fatta salire a forza su un'auto alla fermata dei bus di Rebibbia e violentata sotto un viadotto nei pressi di Guidonia. La procura di Tivoli indaga per stupro di gruppo
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Notte dell'orrore, giovedì, per una 44enne caricata a forza su una Panda rossa da due stranieri, probabilmente bengalesi, mentre, all'una di notte, attendeva il bus alla fermata di Rebibbia, a Roma. Sotto la minaccia di un coltello la donna è stata portata in una zona isolata nei pressi del casello A1 di Guidonia: qui ha subito violenza dai due sequestratori e da altre due persone. La procura di Tivoli indaga per stupro di gruppo ed è caccia al branco, come riporta Il Messaggero. Al vaglio le telecamere per individuare la targa della vettura e i responsabili della violenza.
La donna, soccorsa dopo aver chiamato il 113, agli operatori dell'ospedale di Tivoli e agli inquirenti ha raccontato di due bengalesi a bordo di una Panda rossa che si sono avvicinati a lei, che aspettava, uscita da lavoro, alla fermata metro di Rebibbia il bus notturno per Guidonia, con la scusa indicazioni stradali per Tivoli.
Uno dei due uomini sembrava alterato da alcol e droga e, dopo il rifiuto alle avances, con il complice l'ha caricata a forza sull'auto e portata, sotto la continua minaccia di un coltello, all'uscita del casello per Guidonia, sotto un cavalcavia, dove ad attenderli c'erano altri due uomini, anch'essi dall'apparente età di 30 anni e della stessa nazionalità.
A turno hanno abusato di lei, presa a morsi, picchiata e minacciata con un coccio di bottiglia. Alla fine della violenza di gruppo, la donna è stata scaricata in strada. "Avevo paura che mi avrebbero ammazzata", ha raccontato la vittima ai soccorritori. Ora è caccia al branco che potrebbe aver compiuto altre violenze che non sono state denunciate.