A Roma Paduano era arrivato a pedinare la giovane, seguendone gli spostamenti tramite un'App. Prima del delitto non si è fatto sentire per sette giorni
"Sono proprio un mostro". Così Vincenzo Paduano ha confessato di aver bruciato e ucciso l'ex fidanzata, Sara Di Pietrantonio. Lui stesso, al termine delle 8 ore di interrogatorio, si è definito "ossessionato, paranoico e geloso". Era arrivato a pedinare la giovane, seguendone gli spostamenti tramite un'App installata sullo smartphone. "E' stato un momento, ora ho paura", ha poi affermato Paduano, detenuto nel carcere a Regina Coeli.
"In 25 anni di lavoro non avevo mai visto un delitto così atroce", ha commentato il capo della squadra mobile, Luigi Silipo. Come riportano fonti di stampa, Paduano avrebbe detto di voler solo spaventare la ragazza, di 22 anni, che giurava di amare. "Sono uscito dal lavoro e sono andato a cercare Sara. Sapevo che stava dal nuovo fidanzato e l'ho aspettata sotto casa", racconta. Poi ammette di essere andato alla Magliana, a Roma, con la premeditazione di farle del male. "Abbiamo litigato e ho tirato fuori una bottiglia di alcol che avevo portato", aggiunge. Mentre Sara moriva tra atroci sofferenze, neppure mezz'ora dopo lui era già tornato al suo lavoro di guardia giurata.
Sette giorni di silenzio prima del delitto - Prima di commettere l'atroce delitto, Paduano non si è fatto sentire per sette giorni. Per una settimana si è come eclissato per poi riapparire sabato sera a casa di Sara e, dopo l'ultima lite, mettere in atto l'atroce delitto. Lo hanno appurato gli investigatori. Dopo la rottura, i due hanno continuato ad avere contatti soprattutto via sms. Dal ragazzo arrivavano soprattutto messaggi di minacce ma la studentessa non aveva confidato a nessuno il tono vessatorio degli sms ricevuti.
Mercoledì l'interrogatorio di garanzia - L'interrogatorio di di convalida e garanzia per Paduano è stato fissato per il 1° giugno e avverrà nel carcere di Regina Coeli. Qui il 27enne è detenuto in cella singola, sorvegliato a vista 24 ore su 24. Intanto il pm Maria Gabriella Fazi ha conferito gli incarichi ai consulenti che dovranno effettuare l'autopsia. L'esame si concluderà mercoledì, sempre negli uffici dell'Università La Sapienza. Sono stati scelti un tossicologo, un radiologo ed un medico legale.
Telefono Rosa: da inizio 2015 155 femminicidi - Il brutale assassinio di Sara è solo l'ennesimo femminicidio. Secondo Telefono Rosa i casi registrati dall'inizio del 2015 sono ben 155. A questi si aggiungono altri dati allarmanti: 8.856 le vittime di violenza, 1.261 di stalking. E il 90% delle donne non denuncia.
"Il femminicidio di Sara Di Pietrantonio ha scosso il Paese - sottolinea Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa -. La crudeltà e l'efferatezza hanno lasciato basite anche noi. Ma proprio per questo è ora che l'Italia metta in campo strumenti e risorse adeguate".