vite sospese

Marisa Comessatti, da febbraio è giallo in Liguria per le sorti della vedova 61enne

La figlia Lara ipotizza che la scomparsa sia legata alla relazione clandestina con un uomo sposato e confidata soltanto a una cara amica

21 Lug 2014 - 07:00
 © tgcom24

© tgcom24

La sparizione di Marisa Comessatti è tutta compresa tra la telefonata fatta alla figlia Lara per dirle che la mattina dopo avrebbe tenuto i nipotini, e il ritrovamento della sua auto, una Seat Marbella azzurra, nel parcheggio di un supermercato. Che cosa sia successo tra questi due fatti non è dato saperlo. Dallo scorso 21 febbraio la 61enne di Laigueglia (Savona) risulta irreperibile.

Marisa Comessatti, da febbraio è giallo in Liguria per le sorti della vedova 61enne

1 di 5
© tgcom24
© tgcom24
© tgcom24

© tgcom24

© tgcom24

Di motivi per far perdere le proprie tracce Marisa non ne aveva: 61 anni, vedova dal 2007 ma circondata dall'affetto delle figlie e dei nipoti, un conto postale che le permetteva di vivere tranquilla e di fare ogni tanto qualche viaggetto organizzato, nessun debito o dipendenza dal gioco.

La figlia Lara Dalla Corte non crede proprio all'ipotesi dell'allontanamento volontario: “Mia mamma è una persona che non soffre di depressione o di altre malattie particolari. Ha vissuto parecchi lutti e situazioni problematiche ma non si è mai persa d'animo, è stata sempre allegra e vitale. Le circostanze della sua sparizione sono strane: mi telefona il giorno prima alle 19 per tenere i bambini. Ha insistito per arrivare alle 8 di mattina a casa mia, a Garlenda, nell'entroterra di Albenga. È una persona precisa e puntuale. Alle 7.30 mi aspettavo che arrivasse. Alle 8 non era ancora arrivata. Quando non l'ho vista ho subito pensato a un incidente: ho chiamato il 118 per sapere se fosse ricoverata. Non c'era nulla, né ricovero né segnalazione. Ho chiamato mia sorella perché controllasse casa sua, poteva aver avuto un malore. Non c'era. Il letto era stato rifatto e l'auto era sparita. L'unica cosa strana era che aveva stirato della biancheria che le avevo lasciato ma non l'aveva portata con sé: perché aveva già deciso di non passare da me, oppure perché è stata chiamata fuori di casa all'improvviso? Non trovando tracce, abbiamo allertato i carabinieri già alle 8.30 della mattina".

Alle 17 del 21 febbraio un amico di famiglia individua la Seat davanti al supermercato “Punto Sma” di San Bartolomeo a Mare (Imperia), un paese in direzione opposta all'abitazione di Lara, dove Marisa non aveva conoscenti.

Continua la figlia: “Abbiamo pensato all'ipotesi dell'amnesia momentanea e poi anche a quella del suicidio che poteva avere riscontro con un altro episodio familiare: il 17 febbraio del 1988 mia nonna era stata trovata in mare, probabilmente si era tolta la vita anche se la certezza assoluta non l'abbiamo mai avuta. Anche i carabinieri hanno pensato a un suicidio, ma il ritrovamento dell'auto a San Bartolomeo non tornava: lì la spiaggia è bassa e lontana da casa. I sommozzatori presenti nella zona per il deragliamento del treno ad Andora hanno perlustrato i fondali e la costa ma non hanno trovato nulla”.

Per pochissimo viene presa in considerazione un'altra pista, quella della fuga improvvisa, ma Marisa non viene segnalata in nessun aeroporto o stazione, né avvistata in altre località d'Italia. Lara è quasi sicura che non si tratti di una partenza segreta per cambiare vita e ricominciare chissà dove: “Mia mamma era molto legata alla famiglia, ai suoi gatti, ai nipoti e poi non era così intraprendente da partire da sola. Se viaggiava lo faceva in pullman con un'agenzia che organizzava tutto. Non mi sembra possibile che una persona già libera come lei, vedova, senza vincoli, molli tutto così. Poteva benissimo vendere tutto e andare dove voleva".

Le indagini della famiglia vanno avanti insieme a quelle ufficiali: Lara e Nada mettono cartelli ovunque, aiutate dalla popolazione di Laigueglia. Sei giorni dopo la scomparsa di Marisa una segnalazione riapre la speranza: una cugina riesce a chiamare il cellulare di Marisa e a trovarlo acceso, giusto il tempo di qualche squillo a vuoto, poi il silenzio totale.

A partire dall'individuazione della cella telefonica i carabinieri indirizzano le proprie ricerche verso Riva Faraldi, nell'entroterra di San Bartolomeo, con l'aiuto di cani, vigili del fuoco ed elicotteri.

Il territorio della scomparsa viene battuto senza sosta ma non viene rintracciato alcun effetto personale della 61enne, né il suo zainetto bordeaux né il suo Nokia grigio. Si scava nel suo passato e a questo punto qualcosa si trova, una confidenza che poi diventerà, almeno per la famiglia, la pista più attendibile.

Racconta Lara: “Non potevamo nemmeno immaginarlo, lo abbiamo saputo da un'amica con la quale mamma si era confidata: tra il 2011 e il 2012 aveva avuto una relazione sentimentale con un uomo sposato, rapporto però, già concluso al momento della sparizione. Si erano lasciati non a causa di litigi ma perché la moglie li aveva scoperti. Abbiamo subito pensato che ci fosse ancora interesse e che magari avessero ripreso a vedersi. Ci ha messo in allarme un dettaglio: di solito si vedevano la mattina molto presto”.

L'ipotesi è che la mattina del 21 febbraio Marisa abbia fissato un appuntamento con l'uomo misterioso: “Magari lui ha insistito per avere un rapporto oppure hanno litigato e la discussione è degenerata, magari è solo caduta e lui ha occultato il corpo per non rivelare che la liaison era ricominciata. Noi l'abbiamo contattato, ma nega la relazione e questo mi fa ancora più specie. L'amica ci ha fornito tanti dettagli molto chiari: perché insistere con le bugie? Perché è coinvolto nella sparizione oppure perché non vuole problemi con la moglie? È una persona perbene, rispettabile. Magari non c'entra nulla e davvero la relazione è finita nel 2012, ma a noi il dubbio rimane".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri