Tragedia a Vallecrosia dove un appuntato di 43 anni ha sparato ad un coetaneo una decina di colpi e poi si è costituito. Si tratterebbe di un delitto passionale
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Si sono incontrati per caso, davanti alla scuola di Vallecrosia (Imperia), mentre aspettavano l'uscita dei figli. L'appuntato Sandro Caruso di 43 anni, da tutti descritto come una persona mite e un carabiniere modello, ha estratto la pistola d'ordinanza e ha freddato con una decina di colpi il coetaneo Andrea Lorenzi. Un delitto passionale, secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, dopo il quale l'appuntato si è costituito.
I due uomini si conoscevano da tempo, come normale in un comune di 7mila abitanti, tra Bordighera e Ventimiglia, al confine della Liguria con la Francia. Amici d'infanzia, i loro rapporti sarebbero diventati freddi con la separazione dalle mogli - dalle quali avevano avuto rispettivamente due e quattro figli - e le voci di una nuova relazione tra l'ex del carabiniere e la vittima, che di mestiere faceva il floricoltore.
Come faceva spesso, Lorenzi si era recato in via San Rocco, davanti alle scuole, per accompagnare uno dei figli a casa al termine delle lezioni. Seduto nel suo furgoncino bianco, il presunto rivale in amore lo ha freddato con la Beretta calibro 9. Almeno quattro i colpi - uditi con chiarezza anche dagli studenti dentro la scuola - che lo hanno raggiunto, mandando in frantumi il parabrezza della Citroen bianca e uccidendolo sul colpo. Il carabiniere, che non era in divisa, ha poi smontato l'arma e si è consegnato al comandante dei vigili urbani di Vallecrosia, Giancarlo Musumeci, in servizio fuori dalla scuola.
"Stavo servendo dei clienti - racconta Matteo, che lavora nel bar di fronte al luogo del delitto - quando ho sentito gli spari. Mi sono spaventato, sono uscito subito e ho visto il vigile con accanto una persona, che teneva le mani dietro alla schiena. Solo dopo ho capito che era stata uccisa una persona. La vittima veniva qui qualche volta a prendere il caffé, mentre aspettava che i figli finissero la scuola".
"E' meglio che non esca più dal carcere, altrimenti sarà peggio per lui", è stata la reazione di rabbia del cognato del carabiniere, che secondo il suo racconto avrebbe molestato in diverse occasioni la moglie perché non si rassegnava alla separazione. "L'ha picchiata e minacciata", ha detto ai giornalisti, anche se ai carabinieri non risultano segnalazioni o denunce nei confronti dell'appuntato.