“Striscia la Notizia” chiede spiegazioni al sindaco della città lombarda sulle prestazioni sociali erogate diversamente ai soli cittadini non italiani
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“Striscia la Notizia” si reca a Lodi dove l’accesso all’asilo nido non è uguale per tutti. Per la legge italiana i cittadini che vogliono richiedere determinate prestazioni sociali, come lo scuolabus, la mensa o le scuole per i bambini piccoli, devono dimostrare di non avere rendite o beni al sole. A Lodi questa documentazione per gli italiani si traduce in una autocertificazione, mentre gli stranieri devono presentare un certificato del Paese d’origine.
L’amministrazione comunale ha infatti introdotto una speciale clausola per i soli residenti non italiani. “Io sono andata direttamente in Bangladesh, ma non sono riuscita ad ottenere nulla: non riescono a capire quello che vogliamo. Lì non ci sono questo tipo di documenti” racconta Supti. I certificati richiesti dal Comune sono infatti molto difficili da ottenere, soprattutto per chi è in Italia da ormai tanti anni, tanto che su 259 famiglie solo cinque sono riuscite a presentare la documentazione necessaria e a farsela accettare.
L’avvocato Alberto Guarisco, dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, spiega: “Lo Stato come fa i controlli sull’italiano, li deve fare sullo straniero, acquisendo tutta la documentazione. Ma non può spostare a carico dello straniero l’onere di una documentazione aggiuntiva”.
“Ho sempre pagato le tasse: perché i miei figli non possono avere i diritti degli altri? I miei bambini sono italiani” chiede Irene, originaria dell’Ecuador. Il sindaco di Lodi, Sara Casanova, difende la nuova norma comunale: “Nessuno esclude nessuno dal mondo della scuola. Se uno non ha i documenti deve pagare la tariffa più alta”. Per quanto riguarda l’impossibilità per molte famiglie straniere di reperire i documenti richiesti, il primo cittadino chiarisce: “Il caso specifico sarà verificato, ma non può avvenire dall’oggi al domani”.