L'uomo, accusato dell'omicidio della ragazza di Brembate, sarebbe stato nella zona di via Rampinelli, vicino alla casa della 13enne
Continua il lavoro sulle immagini delle telecamere per verificare la presenza dell'autocarro di Massimo Giuseppe Bossetti nella zona della scomparsa di Yara Gambirasio, in quel tragico tardo pomeriggio del 26 novembre del 2010. Il suo furgone sarebbe stato ripreso tra le 17 e le 18 di quel giorno nella zona di via Rampinelli a Brembate di Sopra, dove vive la famiglia Gambirasio.
Come riporta Il Messaggero "questo nuovo elemento raccolto dagli inquirenti non collima con il racconto fornito dal manovale". Gli inquirenti, dopo aver essere arrivati ad associare una persona al dna trovato sui leggins della giovane vittima, stanno esaminando tutti i filmati delle telecamere di Brembate acquisiti tre anni e mezzo fa.
"Dalle immagini registrate all'esterno della Banca Veneta all'incrocio tra via Sorte e via Rampinelli spunta il furgone di Bossetti, che tra le cinque e le sei del pomeriggio percorre lo stesso spicchio di strade di Yara", scrive il quotidiano della Capitale. "Proprio alle 17.30, come risulta dalla denuncia dei genitori ai carabinieri, esce per andare al centro sportivo: percorre 700 metri poco illuminati e scarsamente trafficati, svolta a sinistra in via Morlotti e poi a destra in via Locatelli, dove si trova la palestra".
Secondo la ricostruzione degli investigatori "il muratore è lì. Vede Yara, la segue e l'attende fino a che, poco dopo le 18.30, esce dal vialetto della polisportiva, quindi la carica sul suo mezzo, è la ricostruzione degli investigatori".
"L'ultima telefonata di Bossetti è delle 17.45, quando chiama il cognato e datore di lavoro Osvaldo, poi silenzio fino alle 7.34 del mattino dopo. 'Il telefono era scarico', ha detto nell'interrogatorio nel quale ha fornito una ricostruzione del tardo pomeriggio del 26 novembre che non collima con le immagini del suo furgone in giro per Brembate".