Sentenza del tribunale nei confronti di Martina Levato e Alexander Boettcher per le lesioni a Pietro Barbini. Esclusa l'aggravante della crudeltà. Un milione di provvisionale alla vittima
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Sono stati condannati a 14 anni di carcere Martina Levato e Alexander Boettcher, la cosiddetta "coppia dell'acido". Lo ha deciso il tribunale di Milano, giudicando entrambi colpevoli dell'aggressione del 28 dicembre a Pietro Barbini, ex compagno di scuola di lei. Esclusa una delle tre aggravanti contestate, ossia quella della crudeltà. Restano le aggravanti dei motivi abietti e della premeditazione.
Il pm Marcello Musso aveva chiesto per la coppia 15 anni di carcere.
Un milione di provvisionale alla vittima - La coppia diabolica è stata inoltre condannata a risarcire i danni provocati a Pietro Barbini, stabilendo a suo favore una provvisionale immediatamente esecutiva da un milione di euro. Nei confronti dei genitori di Barbini è stata invece decisa una provvisionale complessiva da 100 mila euro. Sia la vittima sia i genitori sono parti civili nel processo. Il risarcimento complessivo dei danni andrà liquidato in sede civile.
Martina chiede scusa a Pietro - "Chiedo scusa a Pietro e alla sua famiglia, sono dispiaciuta per quello che ho fatto". Così la Levato ha chiesto scusa per la prima volta, parlando in aula, per l'aggressione con l'acido ai danni del Barbini. La ragazza avrebbe fatto anche "aperture" sulla responsabilità di Alexander Boettcher.
"Io contaminata, dovevo purificarmi" - "Io avevo avuto esperienze sessuali negative (...) non mi ritrovavo come futura mamma (...) quando ho pensato di essere madre, dovevo liberarmi da esperienze corporee negative, che non avevo condiviso, ero contaminata, adesso sento che il mio corpo si è liberato". Queste le parole pronunciate sempre da Martina Levato in un colloquio con i periti psichiatri e riportato dalla difesa della ragazza in un sunto dell'arringa, depositato ai giudici, per spiegare, in sostanza, che alla studentessa va riconosciuto un vizio di mente, almeno parziale.
Alex: "Martina mi propose patto, accettai" - "Martina mi propose un patto e mi disse 'io andrò in carcere per purificarmi, ma tu devi darmi un figlio'". L'ennesimo colpo di scena nella vicenda è contenuto in un memoriale depositato ai giudici e scritto da Alexander Boettcher. La difesa del giovane aveva chiesto per lui l'assoluzione perché, malgrado abbia accettato quel patto dicendo "mi sembra la cosa giusta", Boettcher "non era consapevole" dell'aggressione a Barbini.
Figlio di Martina, la sentenza trasmessa alla Procura dei minori - Con la sentenza di condanna per i due, i giudici hanno anche disposto la trasmissione del dispositivo alla Procura dei minorenni "per quanto di competenza", dal momento che Martina è incinta all'ottavo mese e il padre del nascituro è Alexander. I giudici inoltre hanno disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare per i due imputati e depositeranno le motivazioni della sentenza tra 60 giorni.
Libertà vigilata per la coppia - Oltre ai 14 anni di reclusione, i giudici della IX Sezione penale del Tribunale di Milano hanno inoltre applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata per un periodo "non inferiore a tre anni". Quando è stata letta la sentenza era presente in aula solo Boettcher, che è rimasto impassibile.