INVESTITO DALLE POLEMICHE

Vieta il Natale per non offendere islamici, si dimette preside di Rozzano

Lascia l'incarico alla scuola primaria nel Milanese dopo le polemiche. Ma sono dimissioni a metà visto che era "reggente" nell'istituto Garofani

29 Nov 2015 - 19:42

    © ansa

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Dopo le polemiche per l'organizzazione di una festa di Natale "laica", il preside Marco Parma avrebbe rimesso il mandato di reggente ma limitatamente alla scuola primaria dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano. Lo apprende l'agenzia Ansa da fonti della Regione Lombardia. Precedentemente si era saputo che l'ufficio regionale aveva convocato il preside a seguito delle polemiche per la sua decisione.

Polemiche molto accese sulla decisione presa dal dirigente Marco Parma che nella scuola a forte componente straniera ha voluto evitare festeggiamenti natalizi per non turbare gli alunni di altra fede religiosa. Lunedì avrebbe dovuto riferire all'Ufficio regionale scolastico della Lombardia ma ha preferito anticipare i tempi. Questo anche alla luce di quanto affermato dall'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea: "Voglio capire le motivazioni che stanno alla base del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano". Una festa che, assicurano le associazioni islamiche di Milano, "non è mai stata un problema per i musulmani in questo Paese".

E proprio l'Aprea - già sottosegretario all'Istruzione nel governo Berlusconi - eletta con Forza Italia proprio nel collegio di Rozzano ha lanciato le accuse più pesanti: "E' inconcepibile che un dirigente scolastico possa togliere i riferimenti di una delle più importanti festività cristiane dalla sua scuola. Così non si rispetta il credo religioso di altre persone che comunque hanno nella fede cristiana il loro riferimento; e così facendo non si rispettano neppure le normative scolastiche nazionali che prevedono gli insegnamenti religiosi".

Salvini: "Queste persone andrebbero licenziate" - Duro il segretario della Lega Nord: "Secondo me dovrebbero essere licenziati quegli insegnanti e quei presidi che cancellano il Natale - ha detto Matteo Salvini - chi cancella il presepe e la storia di Natale non è adatto a fare quel lavoro". Dello stesso tenore le dichiarazioni di Maurizio Gasparri ("Giannini allontani dalle scuole chi cancella il Natale") e Mara Carfagna ("inaccettabile la proposta del dirigente scolastico"), entrambi di Forza Italia, così come di Maurizio Lupi dell'Ap ("mi auguro che il ministro dell'Istruzione intervenga pesantemente"). Protesta anche Italia Unica, il movimento di Corrado Passera ("non si difende la laicità di uno Stato negando un vero dialogo educativo tra i ragazzi, i genitori e gli insegnanti sul valore delle tradizioni"), mentre un invito a "rinsaldare la nostra identità cristiana" arriva da Alessandro Pagano, Ncd, promotore del comitato "Parlamentari per la Famiglia".

Critiche anche dal Pd - Ma la reprimenda è bipartisan. Su Facebook interviene il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, Pd, che parla di "decisione miope, presa da chi ancora confonde l'inclusione con il quieto vivere". Critiche anche da un altro sottosegretario all'Istruzione, Angela D'Onghia (Gal): "Rinnegare le nostre tradizioni non è la strada giusta per integrare coloro che hanno altri credi religiosi, che rispettiamo ma che non possono soffocare i nostri". "Il preside della scuola di Rozzano ci ripensi - è infine l'invito di Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd - essere una scuola multiculturale, accogliente e solidale, non significa rinunciare ai propri valori e alla propria cultura. Il Natale è festa di pace e di fratellanza da condividere con tutti. Rinunciare a festeggiarlo con la comunità scolastica è un non senso".

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