Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, ha parlato di altre dieci partite, rispetto a quelle note alla magistratura. Tre match sarebbero di Serie A
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L'inchiesta sul calcioscommesse potrebbe allargarsi. Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, davanti ai magistrati ha parlato di altre dieci partite, rispetto a quelle note alla magistratura. Tre match sarebbero di Serie A. Intanto l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, ha ammesso di aver scommesso solo per la passione che lo legava alla sua squadra e per "la speranza di poterla portare" nella massima categoria.
Gervasoni: "Coinvolti giocatori di Serie A"
Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, avrebbe fatto ai magistrati il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Tra loro anche giocatori di serie A, ma nessuno di loro però sarebbe di primo piano.
Le tre partite di A "sospette"
Gervasoni ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine. I tre match dal risultato sospetto di cui Gervasoni avrebbe parlato ai magistrati sarebbero: Palermo-Bari, (finita con un 2-1), Lazio-Genova (4-2), Lecce-Lazio (2-4). Il giocatore avrebbe sostenuto che l'organizzazione avrebbe tentato di manipolare i tre incontri, corrompendo diversi giocatori. Affermazioni tutte da verificare perché al momento vi sono solo sospetti su alcune squadre, come il Lecce e il Bari, ma senza alcuna prova.
La Lazio: "Totalmente estranea"
Dopo questa indiscrezione, il portavoce della Lazio, Stefano De Martino, ribadisce che la società "è totalmente estranea a qualsiasi indagine sul calcioscommesse". "Per noi vale sempre il comunicato diramato il 21 dicembre dopo Lazio-Chievo". Mentre il presidente, Claudio Lotito, sospeso, non parla.
Doni: "Nessun vantaggio dalle scommesse"
"Io per l'Atalanta ho sempre giocato - ha spiegato invece Cristiano Doni al gip Guido Salvini e al procuratore della Repubblica Roberto Di Martino nell'interrogatorio di garanzia di venerdì - e non ho guadagnato nulla dai fatti che ho raccontato".
Doni, nel corso dell'atto istruttorio, ha detto di essere stato avvicinato per truccare la gara Ascoli-Atalanta dello scorso campionato, ma di non avere voluto incontrare l'ascolano Micolucci, e ha aggiunto di non avere avuto la sensazione di una particolare arrendevolezza da parte dell'Ascoli nel corso della partita durante la quale, tra l'altro, dopo essere stato in panchina è entrato in campo e ha segnato un gol.
Il calciatore ha confermato, di fatto, la manipolazione di Atalanta-Piacenza, e ha precisato: "Io non avuto alcuna parte in guadagno o vicende simili attinenti a scommesse su questo risultato".
Bergamo, chiesta la revoca della benemerenza cittadina a Doni
Fa discutere a Bergamo la benemerenza attribuita nel 2008 all'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, alla luce del suo coinvolgimento nell'inchiesta sul Calcioscommesse. L'allora presidente del Consiglio comunale e oggi consigliere di minoranza, Marco Brembilla, che tre anni conferì il riconoscimento al calciatore, dopo aver consultato i capigruppo, ora scrive al sindaco Franco Tentorio per chiederne la revoca.
"Credo che sarebbe buona cosa se il signor Doni restituisse la benemerenza e, visto che questa mia lettera sarà pubblica, mi auguro che compia questo gesto di correttezza nei confronti della città - scrive Brembilla - Qualora ciò non avvenisse, chiedo di procedere con altrettanta delibera di giunta alla revoca della benemerenza; questo a salvaguardia sia dell'istituto delle benemerenze, sia degli insigniti in tutti questi anni".