Continua la caccia ai due uomini che hanno investito con un Suv Niccolò Savarino. Vertice in Procura. Era stata ritrovata un'auto che poteva corrispondere a quella ricercata ma poi si è scoperto che non aveva nulla a che fare con l'omicidio
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Non sono stati ancora catturati i responsabili dell'uccisione del vigile di Milano, Niccolò Savarino. La conferma arriva dal pm Mauro Clerici, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio volontario. In precedenza erano circolate indiscrezioni secondo cui i due presunti colpevoli erano stati fermati al confine con la Francia. Alle frontiere sono comunque state inviate pattuglie di vigili.
Il vigile urbano è stato investito e ucciso da un Suv giovedì sera nel quartiere periferico della Comasina. "Non sono stati né individuati né fermati", ha ribadito il magistrato.
Vertice in Procura
In procura a Milano si è tenuto un vertice tra il pm Mauro Clerici, il comandante dei vigili urgani di Milano Tullio Mastrangelo e il capo della squadra mobile Alessandro Giuliano per fare il punto sulle indagini. Fermati e controllati molti Suv corrispondenti alla descrizione dei testimoni. L'attenzione degli investigatori si era concentrata in particolare su una Bmw serie x5 parcheggiata a Milano, ma non è l'auto coinvolta.
Granelli a Tgcom24: "L'auto trovata non è quella che ha investito il vigile"
E' stato l'assessore alla sicurezza del Comune, Marco Granelli, a Tgcom24 a dare la conferma che la vettura ritrovata a due chilometri dal luogo della tragedia e che poteva corrispondere a quella ricercata, non aveva nulla a che fare con l'uccisione del vigile. "Le ricerche continuano, c'è un dispiegamento enorme di forze sul campo", ha detto Granelli.
Ascoltato il nomade investito prima del vigile
La polizia locale ha ascoltato due sinti che si pensava potessero essere a conoscenza di particolari utili alle indagini. Si tratta dell'anziano nomade che è stato investito proprio dal Suv poco prima che travolgesse l'agente che cercava di fermarlo, e di un altro più giovane che aveva assistito alla scena, pare legato da una parentela, forse il cognato. I due sono stati ascoltati fino a metà di questa mattina perché, tra le tante ipotesi prese in considerazione, non si escludeva che potessero essere a conoscenza di qualche particolare sui due a bordo del Suv, nomadi anch'essi, che transitavano proprio nel parcheggio della Bovisa dove tra l'altro si trova un accampamento.
Pattuglie di vigili alle frontiere
Nel frattempo pattuglie della polizia locale sono state inviate verso alcune frontiere del Nord Italia nel caso che la polizia, in qualche dogana, fosse riuscita a bloccare dei sospetti corrispondenti alle generalita' dei due legati alle indagini sul Suv. Secondo indiscrezioni le pattuglie sono state inviate proprio per essere pronti proprio nel caso che ci fosse bisogno di intervenire con rapidità o per una completa identificazione o magari per svolgere attività su mandato dall'autorità giudiziaria estesa all'estero, coadiuvando altre forze dell'ordine. Al momento, però, si sa soltanto che i due ricercati sono slavi di 28 e 25 anni, compiutamente identificati nelle prime fasi di indagine, a Milano, pregiudicati, di cui uno regolarmente proprietario del Suv attualmente sotto sequestro al Reparto Radiomobile di Milano dove la polizia scientifica ha compiuto approfonditi rilievi sull'abitacolo.
L'Asaps: 2.230 aggressioni alle forze dell'ordine nel 2011
"L'omicidio dell'agente della polizia locale di Milano è l'ultima pagina di una trama che racconta la violenza stradale anche contro le forze di polizia". Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell'Associazione sostenitori Polstrada (Asaps), che sottolinea come dilagano le aggressioni fisiche alle divise: 2.230 nel 2011 (+7%). In 496 casi (22%) è stata usata un'arma impropria, o il veicolo stesso per travolgere l'agente. "Il ruolo dei vigili - commenta Biserni - è sempre più impegnativo, ma non è equiparato alle altre forze di polizia".
Secondo i dati dell'Osservatorio "Sbirri Pikkiati" del Centauro-Asaps, ogni quattro ore in Italia viene stilato un referto medico per lesioni fisiche subite da un carabiniere, un poliziotto, un vigile. In particolare, il 52,6% delle aggressioni hanno riguardato appartenenti all'Arma dei carabinieri, il 35,8% la polizia di Stato, il 10,4% la polizia locale, il 5,7% altri corpi. In 757 casi (34%) l'aggressore era ubriaco o drogato. Nel 2010 le aggressioni erano state 2.079, l'incremento è quindi del 7%. Non meno preoccupanti - rileva ancora l'Asaps - i dati della pirateria stradale, cioè la fuga dopo aver provocato un incidente. L'Osservatorio lo scorso anno ne ha registrati 852, con 127 morti e 995 feriti; nel 35% degli episodi mortali, inoltre, il pirata era ubriaco.
"La violenza stradale - commenta Biserni - sta assumendo toni di gravita' estrema. Piraterie e aggressioni alle divise sono all'ordine del giorno in un crescendo incontenibile e circondato dalla pressoché generalizzata indifferenza. Se la civiltà di un popolo si misura dal comportamento della gente sulle strade e al rispetto verso le divise, allora qui siamo ormai tornati alle caverne. Ora qualcuno dovrà spiegare - prosegue il presidente dell'Asaps - come mai gli agenti della Polizia locale, sempre più impegnati sul fronte rischioso del controllo del territorio, non debbano avere la possibilità di accedere direttamente alla banca dati del crimine, o non debbano godere dei diritti delle altre forze di polizia in materia di tutele da causa di servizio. Il silenzioso e generoso lavoro dei ghisa milanesi piange il suo caduto, anzi il suo eroe, perché per affrontare la strada in una sera d'inverno in bicicletta in un mare di squali neri comunemente chiamati Suv, bisogna essere davvero eroi".
Forse l'episodio ripreso da telecamere di sorveglianza
Nei pressi del piazzale di fronte alla stazione Bovisa sono presenti alcune telecamere di sorveglianza dell'Azienda di trasporti di Milano (Atm), che potrebbero aver ripreso la macchina in fuga dopo l'incidente che ha causato la morte di Savarino. I filmati sarebbero ora al vaglio degli inquirenti.
Pisapia: "Disponibile ad assistere legalmente la famiglia del vigile"
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia si è offerto di assistere la famiglia di Niccolò Savarino. "Ho dato la mia disponibilità, se la famiglia lo vorrà - ha spiegato Pisapia -, di assisterla personalmente in aula perché giustizia sia fatta". Il sindaco ha anche annunciato che "l'Amministrazione comunale si costituirà parte civile nel processo contro i responsabili che - ha concluso - spero saranno assicurati alla giustizia in tempi celeri".
Pisapia ha inoltre annunciato che il giorno dei funerali di Niccolò Savarino sarà indetto il lutto cittadino.