FAR WEST A MILANO

Cileno ucciso, il vigile: "Volevo spaventarlo"L'autopsia rivela: vittima fu colpita alle spalle

Accusato di omicidio volontario durante un inseguimento a Milano, l'agente ha spiegato al pm di aver mirato a un terrapieno. I suoi colleghi hanno confermato di non aver visto nessuno dei due sudamericani puntare un'arma

16 Feb 2012 - 18:57
 © Dal Web

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Il vigile Alessandro Amigoni, accusato di omicidio volontario per aver ucciso un cileno durante un inseguimento a Milano, si difende davanti al pm. "Ho sparato solo verso un terrapieno lì vicino per spaventare i fuggitivi, mentre un collega intimava l'alt", ha raccontato l'agente, precisando di non sapere in che modo l'immigrato sia stato colpito. "Tra me e la vittima c'era una distanza di circa 20 metri", ha spiegato.

Questa dunque la versione del vigile, messa a verbale lunedì. Nell'interrogatorio davanti al pm di Milano Roberto Pellicano, l'agente ha cercato di ricostruire come, a suo dire, si sono svolti i fatti quel pomeriggio, in zona Parco Lambro.

La ricostruzione di Amigoni
Ha spiegato di essere stato il primo dei quattro vigili in borghese a scendere dalla macchina, dopo che quest'ultima si era scontrata con l'auto dei due fuggitivi. Ha precisato che non era lui alla guida e che, dopo aver visto i due scendere dall'auto e fuggire, li ha rincorsi per alcune decine di metri, forse una cinquantina.

Amigoni ha poi raccontato di aver notato "un revolver a canna corta" in mano a uno dei due (non quello che è rimasto ucciso) e, mentre un altro agente gridava ai due di fermarsi, ha sparato mirando all'altezza di una "collinetta" che si trovava a poca distanza. Ha precisato di non aver sparato in aria perché, avrebbe spiegato ancora, aveva il timore che il proiettile potesse finire chissà dove. Non ha saputo però chiarire la dinamica della traiettoria che ha poi raggiunto, secondo i primi accertamenti, il cileno alla schiena mentre era voltato di spalle.

Amigoni ha poi confermato di aver esploso un solo colpo. Infatti nella pistola di ordinanza, che contiene 10 proiettili, ne sono rimasti nove.

La versione dell'agente però, confrontata con quella dei colleghi, non sembra aver convinto gli inquirenti, che infatti al termine dell'interrogatorio hanno cambiato il capo di imputazione, da eccesso colposo di legittima difesa a omicidio volontario, con dolo eventuale. 

Autopsia, cileno colpito alle spalle
Il cileno era voltato di spalle quando l'agente di polizia locale ha sparato. E' questo, da quanto si è appreso, uno dei primi esiti dell'autopsia. Gli esami hanno accertato che l'uomo è stato colpito da un solo proiettile che è entrato dalla schiena, all'altezza della scapola, ed è uscito trapassando il cuore.

Colleghi vigili: "Non era una situazione di pericolo"
I tre agenti che si trovavano assieme ad Alessandro Amigoni non erano in una situazione di pericolo. I tre hanno chiarito di non aver visto nessuno dei due puntare un'arma verso di loro e che non hanno percepito quindi di trovarsi in pericolo.

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