Parla Giangarlo Grenci, il fiduciario svizzero dell'imprenditore Daccò arrestato a novembre
Roberto Formigoni © LaPresse
Nuovi particolari dello scandalo che ha investito la sanità lombarda, chiamano in causa i piani più alti del Pirellone. "Pierangelo Daccò pagò alcuni viaggi al governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a suo fratello Carlo, ad Anna Martinelli e ad Alberto Perego, stretto collaboratore del presidente". A parlare, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è Giancarlo Grenci, il fiduciario svizzero di Daccò.
La questione, che al momento non sembra essere penalmente rilevante, crea non poco imbarazzo al Palazzo della Regione. Grenci, che è indagato per associazione a delinquere, ha raccontato ai magistrati il rapporto "di amicizia" tra Daccò e Formigoni. Un particolare confermato anche dal governatore lombardo che non ha mai negato di conoscere l'uomo e di aver passato alcuni giorni di vacanza con lui. Quello che non si sapeva, invece, era che i viaggi fossero stati pagati con una carta di credito intestata al "faccendiere della sanità". Quel Daccò in carcere da novembre dopo l'inchiesta sui fondi neri al San Raffaele e per il quale è stato emesso un nuovo ordine di custodia cautelare nello scandalo sulle consulenze fittizie alla fondazione Maugeri.
Viaggi pagati da Daccò a Formigoni e al fratello
Le ricevute, che Grenci ha consegnato a supporto delle proprie dichiarazioni, partono nel dicembre 2008, con due biglietti AirFrance Milano-Malpensa, Parigi-Charles De Gaulle da oltre 4mila euro intestati a Formigoni e Perego. Due anni dopo volano il fratello del presidente lombardo, Carlo, e Anna Martelli: 3.573,80 euro a testa. L'elenco si allunga con altri biglietti per Roma e, ancora, per Parigi. Il 27 febbraio 2010 a volare è Renato Pozzetto, l'attore comico molto vicino a Don Luigi Verzè, l'ex numero uno del San Raffaele. Per farlo viaggiare da Malpensa a Parigi, Daccò pagherà oltre 12mila euro.
Formigoni: "Mai ricevuto regalìe, fango contro di me"
La reazione del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, non si è fatta attendere. "Nessun problema, nessuna irregolarità e soprattutto nessuna regalia: non ho mai ricevuto regalie da nessuno, mai preso un euro da nessuno" ha detto Formigoni. "E' una bolla di sapone - ha continuato -. Quello che è grave è la speculazione politica, il fango contro di me". Poi il governatore lombardo ha precisato: "Il signor Daccò lo conosco da 30 anni, mi è capitato di passare qualche giorno di vacanza con lui in gruppo". "Nel gruppone c'era anche lui - ha aggiunto - ma è ovvio che ciascuno fa il suo mestiere, le persone sono libere e indipendenti". Poi, ha proseguito "a fine vacanza si fanno i conti", di quanto speso durante soggiorno. "Io, come tutti gli italiani, faccio vacanze di gruppo", ha aggiunto il governatore, che ha definito chi ha scritto il servizio sul viaggio come un "giornalista triste, sfigato e malinconico". A suo parere "il nostro buon governo dà fastidio a molti e in questo momento di crisi della politica a livello nazionale evidentemente c'è chi ha interesse a indebolire e denigrare l'amministrazione italiana più forte dopo il governo".
Formigoni: "Nessuno della Regione Lombardia è implicato"
Da quanto si legge sull'inchiesta che ha coinvolto la Fondazione Maugeri, ha aggiunto Formigoni, "sta emergendo la vera sostanza della questione, un regolamento di conti tra privati". Il presidente della Lombardia ha sottolineato anche che "non è implicato nessuno della Regione Lombardia. Sono implicate due aziende private e due privati cittadini che ci tirano in ballo in maniera del tutto ingiustificata: da quel che leggo tendono ad usarmi come paravento e tutelerò la mia onorabilità". Formigoni ha dunque invitato chi accusa a "raccontare le cose come stanno senza farsi scudo con il nome di Formigoni". Il presidente ha concluso sottolineando che nella vicenda "non è stato sottratto un euro di denaro pubblico e quindi non si può parlare di scandalo della sanità lombarda".