L'uomo è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario con l'attenuante del concorso anomalo
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I giudici della Prima Corte d'assise di Milano hanno condannato a 14 anni di reclusione Pietro Citterio imputato insieme alla sorella per l'omicidio del tassista milanese Luca Massari. La donna, Stefania Citterio, è stata condannata a 10 mesi: per lei l'accusa è stata derubricata a minaccia aggravata. A Citterio è stata riconosciuta l'attenuante del concorso anomalo. Per il delitto era già stato condannato a 16 anni Morris Ciavarella.
Per la donna è stata disposta l'immediata scarcerazione perché ha già scontato la pena. Per i due, fratello e sorella, imputati il pubblico ministero titolare dell'indagine, Tiziana Siciliano, aveva chiesto la condanna rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere. A un altro imputato, Davide Lagrada, sono stati inflitti sei mesi di carcere per favoreggiamento.
Massari era stato aggredito nell'ottobre del 2010 dopo aver involontariamente investito un cane ed essere sceso dal suo taxi per scusarsi. Soddisfazione è stata espressa dal pm titolare dell'indagine, Tiziana Siciliano, che ha riconosciuto "lo straordinario equilibrio manifestato dal tribunale in un processo molto difficile".