Il presidente della Regione è indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'inchiesta sulla Sanità. Sulla Maugeri dice: "Nessun controllo dalla Regione"
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La Procura di Milano ha inviato un avviso di garanzia e un invito a comparire al governatore della Lombardia Roberto Formigoni, indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri di Pavia. Ma lui replica: "Ho letto le carte. Non ho nulla da temere e resto al mio posto". La Procura ha precisato che l'inchiesta riguarda fatti commessi a Milano e all'estero, dal 2001 al novembre 2011.
Iscritto nel registro degli indagati il 14 giugno
Formigoni è stato iscritto nel registro degli indagati il 14 giugno, e l'iscrizione è stata desecretata oggi. Il 23 giugno il Corriere della Sera rivelò l'apertura del fascicolo sul governatore lombardo. Ma il diretto interessato smentì annunciando querela alla testata e di essere pronto a dimettersi in caso fossero state provate le accuse riportate dal quotidiano.
L'ufficialità della Procura milanese
Oggi, dopo settimane di indiscrezioni, una nota del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, rende ufficiale la notizia. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, è indagato per corruzione con l'aggravante della transnazionalità nell'ambito dell'inchiesta sui presunti fondi neri creati attraverso la Fondazione Maugeri. Cade invece l'accusa, inizialmente contestata, di finanziamento illecito per mezzo milione di euro ricevuto per le elezioni regionali del 2010. Al presidente lombardo è stato anche notificato un invito a comparire sabato 28 luglio davanti ai pm milanesi.
Formigoni: "Non ho niente da temere"
Il governatore non è comunque preoccupato dopo aver letto le carte con le accuse della Procura. "Ho letto le carte - ha detto - e a una seconda lettura mi sono detto 'tutto qua?' Qual è l'atto corruttivo? Dov'è la corruzione? Io non l'ho trovato. Sono tranquillo, non ho proprio nulla da temere dopo la lettura degli atti. Si tratta dei soliti episodi, che ho già definito falsi o non a me riferibili o gravemente alterati". Quanto all'invito a presentarsi davanti ai giudici sabato, Formigoni ha detto: "Concorderemo la data e non è detto che sia sabato".
Giornalisti "gazzettieri"
Formigoni si è poi rivolto ai giornalisti chiamandoli "gazzettieri dei magistrati". "Alcuni di voi sono stati degni gazzettieri", ha detto, criticando il fatto che siano stati informati in anticipo dell'avviso di garanzia a suo carico. E ancora: "Avete svolto il compito che vi siete autoaffidati con grandissima diligenza".
Il presidente: "Rimango al mio posto"
Formigoni ha poi precisato: "Io rimango al mio posto, perché so che i miei comportamenti sono sempre stati rettilinei", rispondendo a chi gli chiedeva se intendeva dimettersi dopo la notifica dell'invito a comparire.