dopo sei anni

Diritti tv Mediaset, condannato BerlusconiGhedini e Longo: "Una sentenza incredibile"

Quattro anni di reclusione per l'ex premier. Assolto invece il presidente del gruppo del Biscione, Fedele Confalonieri. Condonati subito tre anni

26 Ott 2012 - 18:53
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Silvio Berlusconi è stato condannato a quattro anni nell'ambito del processo per frode fiscale sui diritti tv Mediaset. Il fondatore del Biscione è stato anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e tre anni dalla gestione delle imprese. Il presidente Mediaset Fedele Confalonieri viene invece assolto, nell'ambito dello stesso procedimento, dall'accusa di frode fiscale.

Berlusconi è stato condannato a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, dal tribunale di Milano, nel caso Mediaset. E' stato invece condannato a tre anni di interdizione dagli uffici direttivi delle imprese. Il presunto socio occulto di Berlusconi, il produttore Frank Agrama, è stato condannato a 3 anni di reclusione per frode fiscale. La richiesta per lui era di 3 anni e 8 mesi.

Interdizione non subito definitiva
La condanna all'interdizione ai pubblici uffici per cinque anni, come è stato spiegato da uno dei legali degli imputati, non è immediatamente esecutiva ma scatterebbe solo quando la sentenza dovesse passare in giudicato, quindi con il terzo grado di giudizio.

Condonati tre anni
Dei quattro anni inflitti a Berlusconi tre sono stati condonati. E' quanto hanno disposto i giudici del tribunale di Milano. Questo grazie alla legge 241 del 2006 sull'indulto. Condonata integralmente anche la pena di Frank Agrama, che era stato condannato a 3 anni di reclusione, a Daniele Lorenzano, condannato a 3 anni e 8 mesi, sono stati condonati 3 anni. L'articolo 1 della legge 241 del 2006, citato in aula dal giudice Edoardo D'Avossa, prevede che sia concesso indulto "per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006 nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive".

I legali di Berlusconi: "Sentenza incredibile"
"Una sentenza assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali. Addirittura non si è tenuto conto delle decisioni della Corte di Cassazione e del Giudice di Roma, che per gli stessi fatti hanno ampiamente assolto il Presidente Berlusconi". Lo affermano in una nota congiunta i legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, commentando la sentenza Mediaset.

"Da Berlusconi naturale capacità a delinquere"
Da parte di Silvio Berlusconi si ravvisa "una naturale capacità a delinquere mostrata nella persecuzione del disegno criminoso". Lo hanno scritto i giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza. "Non si può ignorare la produzione di una immensa disponibilità all'estero ai danni dello Stato e di Mediaset che ha consentito una concorrenza sleale ai danni delle altre società del settore", hanno aggiunto i giudici del processo su presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset.

Dieci milioni di euro all'Erario
I giudici del processo Mediaset hanno disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati, tra i quali Silvio Berlusconi, all'Agenzia delle Entrate. Il pm Fabio De Pasquale aveva chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Berlusconi e a 3 anni e 4 mesi per Confalonieri.

Confalonieri: "Dispiaciuto per Silvio"
L'avvocato Vittorio Virga si fa "portavoce" del "dispiacere" di Fedele Confalonieri per l'amico Silvio Berlusconi, condannato a 4 anni di carcere. "Confalonieri è moderatamente contento per sè - ha detto l'avvocato che ha sentito telefonicamente il suo assistito - non lo è per Berlusconi".

Un processo lungo sei anni
Il processo, iniziato nel 2006, aveva per oggetto la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata da Fininvest - società di proprietà della famiglia dell'ex-premier - attraverso due società off-shore. Per la procura, le major americane avrebbero venduto i diritti alle due società off-shore, le quali a loro volta li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi. Tutti gli imputati hanno sempre negato ogni addebito.

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