CORRUZIONE

Maugeri, chiesto rinvio a giudizio per Formigoni

L'ex governatore della Regione Lombardia è accusato di associazione a delinquere e corruzione

08 Mag 2013 - 16:17
 © LaPresse

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La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ora presidente della commissione Agricoltura del Senato, e per altre 11 persone. Formigoni è accusato di associazione per delinquere e corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri.

La richiesta di processo firmata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai Pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, e che dovrà essere valutata dal giudice dell'udienza preliminare, riguarda, tra gli altri, anche l'ex segretario generale della Regione Lombardia, Nicola Maria Sanese, l'ex direttore generale dell'assessorato alla sanità del Pirellone Carlo Lucchina, l'ex dirigente regionale Alessandra Massei. Questi ultimi sono tutti accusati di associazione per delinquere e corruzione, come Formigoni.

E' stato richiesto il rinvio a giudizio, inoltre, anche per il faccendiere Pierangelo Daccò, già condannato a 10 anni per il crac del San Raffaele, per l'ex assessore regionale Antonio Simone, per sua moglie Carla Vites e per lo 'storico' amico e collaboratore di Formigoni Alberto Perego.

Secondo l'accusa, la Fondazione Maugeri avrebbe ottenuto negli anni presunti rimborsi indebiti per prestazioni sanitarie, per circa 200 milioni di euro, attraverso una quindicina di delibere della giunta regionale. Parte di quei soldi, 61 milioni di euro secondo l'accusa, sarebbero stati distratti dalle casse della Maugeri, tramite il faccendiere Daccò e Simone. In cambio delle delibere, sempre secondo l'accusa, Formigoni sarebbe stato ripagato, attraverso i soldi distratti, con benefit di lusso per un valore di oltre 8 milioni di euro: viaggi, vacanze ai caraibi, la messa a disposizione di tre yacht, un maxi-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna, ma anche finanziamenti per cene e soggiorni al meeting di Cl e 270 mila euro in contanti.

Secondo l'analisi degli investigatori (l'inchiesta era stata chiusa lo scorso febbraio), l'ex governatore negli ultimi anni non avrebbe effettuato prelievi sui suoi conti e quindi il sospetto della procura e' che avesse a disposizione contanti. Secondo i pm Formigoni sarebbe stato uno dei promotori di una ''collaudata e stabile organizzazione'' tra il 1997 e il 2011. Le accuse a Formigoni riguardano anche presunti rimborsi illeciti ottenuti dal San Raffaele. Le posizioni di Umberto Maugeri, ex presidente della fondazione, di Costantino Passerino, ex direttore amministrativo, e dei consulenti Gianfranco Mozzali e Claudio Massimo e dell'intermediari Sandro Fenyo sono state stralciate perche' gli indagati hanno presentato istanze di patteggiamento in corso di valutazione da parte dei pm. Il Gip Vincenzo Tutinelli, invece, dovra' decidere su una richiesta di patteggiamento della Fondazione Maugeri che ha messo a disposizione ai fini della confisca beni immobili per circa 16 milioni di euro.

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