La gioielliera ritrovata alcune ore dopo l'omicidio. A lanciare l'allarme è stato il figlio della vittima
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Una donna, Maria Angela Granomelli, è stata uccisa nel suo negozio di bigiotteria, la gioielleria "Tiffany" di Saronno (Varese). Secondo quanto emerso, dalle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso interamente la drammatica rapina, la donna sarebbe stata uccisa con calci e pugni da un uomo che l'ha colpita per una trentina di secondi e poi è fuggito portando con sé alcuni gioielli.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri l'uomo ha agito disarmato e a volto scoperto.
La ricostruzione del delitto, l'omicidio in pieno giorno - Vestito con pantaloncini corti a quadri e una t-shirt l'uomo, secondo quanto è emerso dalle riprese, attorno alle 16.20 di sabato è entrato nel negozio comportandosi all'apparenza come un normale cliente. La negoziante ha chiuso a chiave la porta d'ingresso, come avviene sempre per ragioni di sicurezza, e per circa 45 minuti l'uomo si è fatto mostrare collane e braccialetti con un atteggiamento definito dagli investigatori che hanno visionato i filmati "tranquillo e rilassato".
Attorno alle 17 all'improvviso l'uomo ha afferrato un astuccio rigido e ha colpito in testa la donna, che si era piegata, continuando poi a infierire con calci e pugni su tutto il corpo per una trentina di secondi "con una violenza incredibile". La donna si è accasciata a terra e sarebbe morta poco dopo l'aggressione.
La donna ritrovata alcune ore dopo l'omicidio - L'uomo è rimasto nel negozio fino alle 17.30, si è impossessato di alcuni gioielli nascondendoli nell'astuccio, poi è uscito da un ingresso sul retro del negozio facendo perdere le tracce. Durante l'aggressione la porta d'ingresso è sempre rimasta chiusa a chiave e i numerosi passanti non si sono accorti di quello che stava accadendo. Il cadavere, in una pozza di sangue, è stato ritrovato dopo le 20 dai familiari della donna, che sono arrivati alla gioielleria preoccupati perché non riuscivano a contattare la negoziante al telefono dopo l'orario di chiusura.
La vittima non conosceva l'aggressore - Sulla base dell'analisi delle riprese delle telecamere di videosorveglianza nel negozio, non sembra che la donna uccisa e il suo aggressore si conoscessero. Gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi, anche se la pista più accredita è, nonostante l'incomprensibile - per alcuni aspetti - comportamento dell'omicida, quella di una rapina. Il valore dei gioielli sottratti, che non è stato ancora quantificato, non è ingente. Il pm ha disposto l'autopsia sul cadavere che verrà eseguita lunedì o martedì.